I primi deputati regionali a rinunciare al "benefit di rappresentanza" sono stati i Pirati, trascinandosi dietro tutti i partiti tradizionali. Una decisione spontanea, sebbene nessuna legge impedisca di usufruire di agevolazioni per gli appuntamenti pubblici
La consuetudine non è illegale, ma appare dubbia, hanno stabilito gli esperti del centro studi del parlamento regionale, provocando un insolito consenso tra i partiti. Dopo aver consultato online la propria base, i “Pirati” hanno deciso di fare a meno dei biglietti gratis, trascinandosi dietro anche i gruppi parlamentari di Spd, Cdu, Verdi e Linke. «Se tra i nostri obblighi di rappresentanza dovesse rientrare anche la partecipazione alle partite dell’Hertha o ai concerti della Philharmonie, allora vorrà dire che pagheremo i biglietti di tasca nostra», ha comunicato il “Pirata” Martin Delius. È impossibile spiegare ai berlinesi «perché vengano regalati ai deputati biglietti gratis e posti Vip». Il perché, in realtà, è presto detto: i biglietti dovrebbero agevolare il lavoro di networking dei delegati allo sport e alla cultura dei singoli gruppi. Il calcolo: il parlamentare che va allo stadio o alla Philharmonie in rappresentanza del suo Land può allacciare o riallacciare rapporti utili. Perché non possa farlo pagando di tasca propria resta un mistero. O forse no: l’Hertha gioca in uno stadio che è di proprietà del Land di Berlino ed è concesso alla squadra in affitto, mentre la Philharmonie riceve ogni anno dalla città-Stato un contributo pubblico di 14,1 milioni di euro.
In realtà i confini “dell’obbligo di rappresentanza” appaiono labili: ogni gruppo decide autonomamente come meglio distribuire i biglietti tra i suoi deputati. A dar retta ad alcune voci che girano nell’Abgeordnetenhaus, il parlamento della città-Stato, a volte qualche tagliando gratis finisce ad amici o parenti. In fondo non sono nominali. A far vacillare il sistema è stata una richiesta dell’Union Berlin, la squadra che si contende con l’Hertha i favori della tifoseria calcistica della capitale. Proprio come l’Hertha, anche l’Union voleva regalare biglietti gratis ai deputati, ma è stata bloccata dal parere negativo del centro studi del parlamento locale: non può, in quanto è un’associazione senza scopi di lucro e beneficia di agevolazioni fiscali, per cui i biglietti gratis si configurerebbero come un’illecita donazione. Ora i deputati aspettano un nuovo pronunciamento del centro studi per decidere come comportarsi in futuro. È nel loro stesso interesse far chiarezza – riassume una portavoce della Linke – affinché non si dica che vanno allo stadio o alla Philharmonie solo per divertirsi.