Sono infatti ancora in corso i nuovi colloqui tra il premier greco Papademos e i leader dei tre principali partiti ellenici. Senza l’approvazione dei provvedimenti, la cosiddetta ‘troika’ composta da Bce, Ue e Fmi non potrà infatti avviare il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, senza il quale Atene andrà in default sui 14,5 miliardi di obbligazioni in scadenza il 20 marzo. La Ue resta in attesa di segnali in vista del 13 febbraio, termine entro il quale l’Eurogruppo dovrà deliberare la nuova tranche di aiuti. Se sembra definito, almeno a grandi linee, l’accordo con i creditori privati sullo swap del debito, resta il fronte caldo delle durissime misure richieste che prevedono, tra l’altro, una riduzione del salario minimo pari al 20% e il taglio di 150 mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Da Bruxelles, il collegio dei Commissari Ue ha confermato il suo “pieno e attivo sostegno” all’impegno del vicepresidente Olli Rehn e del presidente Josè Manuel Barroso per trovare una soluzione della crisi del debito in Grecia ed il presidente Jean Claude Juncker, ha convocato per domani l’Eurogruppo proprio per affrontare il tema.
Ed il prolungarsi delle trattative ha frenato l’ottimismo delle borse europee che hanno chiuso tutte intorno alla parità. Milano è maglia rosa, con il Ftse Mib che ha segnato un progresso dell’1,08% a 16.669,22 punti. Sopra la parità anche Madrid, con l’Ibex che sale dello 0,03% a 8.849,3 punti. Pressoché invariata anche Parigi, che segna -0,05% con il Cac 40 a 3.410,00 punti. Il Dax di Francoforte lima uno 0,08% a 6.748,76 punti ed il ‘footsie’ di Londra è scivolato dello 0,24% a 5.875,93 punti.
(e.b.)