Quando racconta della lotta partigiana a Ermenegildo Dugni la voce si abbassa fino quasi a sparire. “Vede, ho combattuto i fascisti da quando avevo 16 anni, sono stato più di un anno sui monti attorno a Bologna e a Modena“. Dugni, classe 1927, è stato uno dei fondatori della Libera repubblica partigiana di Montefiorino, paesino del modenese liberato dal nazi-fascismo per oltre un mese, e poi devastato dalle truppe tedesche nell’agosto del 1944. Oggi Dugni ha 85 anni ed è il segretario dell’Anpi provinciale a Bologna. Quando viene a sapere che Forza Nuova scenderà in piazza a Bologna a pochi passi dal Comune e dalle foto dei partigiani del Sacrario di Sala Borsa, Dugni non ha esitazioni. “Vuole sapere come la pensiamo? Noi dell’Anpi siamo convinti che fare manifestare Forza Nuova sia un gravissimo errore”.

Per il momento però il presidio di Forza Nuova resta confermato, e sabato alle 16 in piazza Galvani i militanti del partito di estrema destra si raduneranno “per ricordare i martiri delle foibe”. “Noi non dimentichiamo”, recita il volantino che annuncio l’iniziativa. Sotto la scritta una rosa tricolore insanguinata.

“Li conosco bene quelli lì – commenta Dugni – sono i fascisti che ho combattuto da ragazzo e che continuo a ostacolare da tutta una vita. Sono gli stessi che hanno ammazzato mio padre. Gli chieda cosa ne pensano del fascismo e del Duce, a quelli che andranno in piazza con le bandiere nere”. Ma non hanno diritto di manifestare come tutti? “Noi dell’Anpi è da sempre che diciamo che dovrebbero essere messi fuori legge. Resta il fatto che se rivendicano di essere fascisti, e a quanto mi risulta è così, dovrebbero essere tutti arrestati”. Parole forti quelle di Dugni, che in qualche modo sono state riprese anche dagli organizzatori del “presidio antifascista” di protesta contro l’annunciata manifestazione di estrema destra.

“Come antifascisti e comunisti – spiegano gli organizzatori di Rifondazione Comunista – non possiamo permettere che un’organizzazione come Forza nuova sia libera di manifestare liberamente e di diffondere i suoi messaggi di xenofobia, omofobia e di revisionismo storico. Pertanto proclamiamo un presidio antifascista aperto a gruppi e singoli cittadini che si riconoscono nella causa per manifestare il nostro dissenso contro questa iniziativa”. L’invito, fanno sapere gli organizzatori, è aperto anche a tutti i consiglieri e gli assessori della giunta comunale di Bologna, “per quanto sia inaccettabile che ci si ostini a concedere spazi pubblici ai camerati bolognesi”.
Il contro presidio, in programma dalle 15 e 30 di sabato, è convocato in piazza Maggiore.

“Attualmente non abbiamo ancora discusso di cosa fare – spiega Luca Basile, coordinatore di Sel a Bologna – Sicuramente non ci interessa una contrapposizione violenta, ma pensiamo che debba comunque essere impedito a Forza Nuova di manifestare. E’ questo il nodo non sciolto, permettere a Forza Nuova di mostrarsi pubblicamente dà visibilità all’ideologia fascista”.

Molto più cauta e attendista la posizione del Partito democratico, che per bocca del proprio segretario provinciale Raffaele Donini esprime “forte preoccupazione per la manifestazione di estrema destra”.

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