Nel vertice notturno il governo greco si era spaccato sul nodo pensioni. Poi in mattinata la notizia non confermata dall’Unione europea di una proroga di 15 giorni concessa dalla troika (Ue, Bce, Fmi) per i 300 milioni del piano di rientro. Infine, dopo un lungo vertice tra i politici della maggioranza di Atene, la notizia dell’ok all’accordo. Notizia confermata a stretto giro dal presidente della Bce Mario Draghi: “Ho ricevuto una telefonata del premier greco che mi ha detto che un accordo era intervenuto, e che i principali partiti erano d’accordo”. E il presidente della Bce, in attesa dell’incontro dell’Eurogruppo che si terrà in giornata, si è detto fiducioso sul superamento della crisi del debito greco. A chi gli chiede se la Bce abbia un piano B per Atene, Draghi risponde: “Non avrò mai un piano B. Avere un piano B significherebbe ammettere fin da adesso una sconfitta. Sono fiducioso che alla fine tutti i pezzi andranno al loro posto”.
Soddisfazione, per il raggiunto accordo in Grecia sull’austerity, giunge anche dal Fondo monetario internazionale: “E’ un primo importante passo”, ha detto il presidente dell’Fmi,Christine Lagarde, che ha anche dichiarato come le misure introdotte dal governo Italiano condurranno il nostro paese al risanamento del bilancio “in termini strutturali entro il 2013”. Ed i mercati europei hanno chiuso tutti in positivo, sulla scia delle buone notizie provenienti da Atene. Lo spread è sceso fino a quota 345, segnando un nuovo record dal mese di settembre, per assestarsi a quota 347 punti base.
La difficoltà nelle trattative era dovuta ai problemi sulla riforma della previdenza. “Parto per Bruxelles – aveva detto il ministro dell’Economia, Evangelos Venizelos – augurandomi che l’Eurogruppo prenda una decisione positiva riguardo al piano di aiuti”. L’arrivo dei soldi del piano di salvataggio internazionale è fondamentale per evitare un default e, nell’immediato, serve per pagare i 14,5 miliardi di bond in scadenza il 20 marzo. Intanto da fonti di Atene filtrava la notizia di una proroga concessa dalla troika (Ue, Bce e Fmi): altri 15 giorni di tempo per trovare i 300 milioni di euro che mancano. In ogni caso, secondo l’agenzia Bloomberg, un default della Grecia non è all’ordine del giorno del vertice di oggi. Notizia non confermata dalla Commissione europea: “Non abbiamo saputo nulla e quindi non possiamo dare conferma”, ha detto un portavoce. Nelle trattative con la Grecia, secondo la Commissione, “c’è comunque un margine di manovra”. Ed in merito alla riunione dell’Eurogruppo che si terrà in serata, il presidente Jean Claude Juncker ha sottolineato: “Non credo ci sarà una decisione finale sulla Grecia stasera, abbiamo molti elementi di cui discutere, e questo non è un disastro”. Eppure le parole di Juncker suonano come l’ennesimo campanello d’allarme, subito risuonato nei corridoi dei governi di mezza Europa. E così alla fine l’Eurogruppo non prenderà stasera alcuna decisione. Lo ha confermato anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, a margine del vertice in procinto di iniziare a Bruxelles. “Non ci sarà un risultato, non ci siamo ancora” ha dichiarato Schaeuble, aggiungendo che “non e’ ancora chiaro” se l’intesa con i creditori privati “riuscirà a portare il debito al 120% del Pil entro il 2020”. Insomma, per i cittadini greci si preannunciano nuovi sacrifici. Ma non è ancora detto che questo basti a convincere l’Europa a rifinanziare le disastrate casse del Paese.
SCIOPERO GENERALE – All’accordo raggiunto con i creditori internazionali, i lavoratori greci rispondono con l’unica arma a loro disposizione: lo sciopero generale. I due maggiori sindacati del Paese, la Gsee (settore privato) e l’Adedy (settore pubblico), hanno proclamato uno sciopero generale di 48 ore venerdì 10 e sabato 11 febbraio, organizzando manifestazioni nella centralissima piazza di Syntagma di Atene, davanti al Parlamento, venerdì e sabato alle ore 11.00, domenica alle 17.00. Il numero dei disoccupati ha oltrepassato a novembre per la prima volta il milione di unità su una popolazione di 11 milioni. Lo ha riferito l’istituto di statistica ellenico (Elstat) precisando che il tasso di disoccupazione lo scorso novembre è stato al 20,9%, in salita rispetto al 18,2% del mese precedente.
IL GOVERNO PERDE PEZZI – In disaccordo con l’intesa con i creditori internazionali per ottenere il pacchetto di aiuti a discapito di lavoratori e pensionati, si è dimesso il vice ministro del Lavoro greco Yiannis Koutsoukous, deputato del socialista Pasok ed ex sindacalista della centrale Adedy.
LA REAZIONE DELLE BORSE – Le borse europee chiudono la giornata in positivo dopo le buone notizie giunte dalla Grecia: Londra segna +0,33% a 5.895 punti, Francoforte +0,59% a 6.788, Parigi +0,43% a 3.424. Milano non guadagna e non perde con l’indice Ftse Mib che ha segnato un -0,09% a 16.653 punti, mentre l’All Share un +0,02%. Lo spread, che è partito stamattina da quota 365 è sceso fino a 344,6 punti con il rendimento del Btp in calo al 5,46%, il livello più basso dal mese di settembre, e ha chiuso a quota 347 con rendimento a 5,47%.