Per la serata è atteso un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche con forti nevicate, a partire da domani, su tutto il centro Italia e anche su Roma. Il sindaco Gianni Alemanno ha già disposto la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici per il 10 e l’11 febbraio comunicando che sono previsti oltre 30 centimetri di neve. Ed i dipendenti pubblici che dovranno restare a casa, a causa dell’ordinanza, saranno normalmente retribuiti e non dovranno quindi utilizzare ferie o permessi. Scuole chiuse per tutto il fine settimana anche a Viterbo, in tutto il Molise e la Basilicata, in Irpinia, ad Ascoli Piceno e a S. Benedetto del Tronto. E sull’Emilia Romagna dovrebbe abbattersi la “blizzard“, una vera e propria bufera, accompagnata da venti gelidi a 75 km all’ora, che porterà fino a 30 centimetri di neve, anche in pianura, con picchi di 80 centimetri sui rilievi della Romagna. Le precipitazioni, secondo le previsioni, sono attese a partire da stanotte, con peggioramento domani e soprattutto sabato.”Proprio in considerazione di questa probabilità di nuovi eventi eccezionali – ha ricordato oggi il ministro dell’interno Annamaria Cancellieri – è stato adottato dal presidente del Consiglio un decreto con cui viene disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale di protezione civile al fine di fronteggiare l’emergenza e di assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate”.
Nell’incontro tra Governo, enti locali e Protezione civile tenutosi per affrontare in maniera coordinata l’attesa nuova ondata di maltempo, si è deciso di rivedere la legge 10 del febbraio2011 che – secondo quanto dichiarato dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli – aveva depotenziato il Dipartimento, subordinandone gli interventi all’ok di ministero Economia e Corte Conti. Al riguardo il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, ha commentato: “Modificheremo la norma perché non consente un’efficace gestione delle emergenze. Nessuno vuole tornare a una Protezione Civile che gestisce eventi sportivi, ma che sappia affrontare in tempo reale le emergenze”. Nell’incontro si è anche deciso che il governo si farà carico delle spese sostenute dalle amministrazioni locali per affrontare l’emergenza.
Ed il ministro dell’Interno, nell’informativa sulle conseguenze del maltempo, ha sbugiardato, in Senato, il sindaco di Roma ricordando come la Protezione Civile avesse avvisato Alemanno dell’arrivo della neve sulla Capitale ben 2 giorni prima dell’emergenza appena trascorsa. “Per quel che riguarda la città di Roma – ha riferito la Cancellieri nella sua informativa ufficiale sulle conseguenze del maltempo – nella riunione del 2 febbraio, il dipartimento della Protezione Civile ha raccomandato ai rappresentanti degli enti territoriali la puntuale applicazione delle pianificazioni previste per le precipitazioni nevose”. Gianni Alemanno, invece, il 4 febbraio aveva giustificato l’impreparazione della Capitale nell’affrontare l’emergenza neve scaricando le responsabilità su Gabrielli e la Protezione Civile. “Non sono stato avvisato adeguatamente e le previsioni sulle precipitazioni erano sbagliate: mi avevano parlato di soli 35 millimetri di neve”, aveva dichiarato il sindaco. Oggi i due si sono incontrati ed Alemanno ha dichiarato: “Ora io e Franco Gabrielli collaboriamo per Roma, ma nessuno di noi fa un passo indietro in merito alla lettura su ciò che è successo la scorsa settimana”.
Per fronteggiare l’emergenza maltempo molte amministrazioni si stanno affidando all’esercito: in serata i primi mezzi raggiungeranno l’Irpinia e la provincia di Avellino e da lì saranno smistati in dieci comuni alle prese con grosse difficoltà. In provincia di Roma sono già attivi quasi 1.000 i militari e oltre 200 mezzi. E nonostante la temporanea tregua di oggi, il freddo ha fatto altre quattro vittime: a Credera, in provincia di Cremona, è stato rinvenuto il cadavere di un indiano di 44 anni morto assiderato. Due persone sono morte a Cosenza, una per infarto mentre spalava la neve e un uomo di 76 anni per il freddo nella sua abitazione. E a Roma è deceduto l’operaio che era rimasto folgorato dai cavi dell’alta tensione, ieri mattina, in provincia di Frosinone. Salgono, così, a 44 le vittime dall’inizio dell’emergenza.