La notte, il buio, l’alba, le prime luci, i riflessi, le ombre, la luce raccontano quindi un percorso introspettivo almeno quanto altre immagini ritraggono, nella sua concreta realtà viva, Buenos Aires, città dove l’autore vive da molti anni e dove la psicanalisi ha la più importante diffusione a livello mondiale. Sonno e veglia quindi intesi fotograficamente come due aspetti della stessa esperienza, sia estetica che esistenziale: “La visione di queste foto – continua Bugno – esula dalla descrizione realista dei quei luoghi perché i mondi assoluti non esistono. Fin dalle culture primitive ed ancestrali l’essere umano ha sempre associato il parallelismo fra la vita terrena sulla terra e la presenza di dio o comunque di una forza superiore, un mistero cosmico, associandolo al cielo ed al cosmo appunto”. La trilogia (Onirycs, Oblivion e Trespassing) nella prima parte, descrive la realtà come la percepiamo (10 foto enormi, 100×150), nella seconda (7 foto 100×150 e 20×30) racconta l’essere umano nella sua umana natura (bellissimi gli scatti dalle pendici dell’Etna e il volo intercontinentale a 10.000 metri), e nella terza la sacralità.