Il gruppo hacker scatenato sul Web, ma l’attacco al sito della Cia non sarebbe opera loro. Colpiti invece siti governativi in Messico. Su Twitter rimbalzano notizie e immagini sulla giornata di protesta contro l’accordo europeo sulla lotta alla pirateria
Imprevedibili, sarcastici e sempre un passo avanti rispetto ai loro avversari. Questa volta, però, gli Anonymous si prendono gioco dei media che hanno frettolosamente attribuito al gruppo un attacco al sito della Cia. “Vorremmo ricordare ai media che se riportiamo un’azione di hacking o una attacco DDOS, non significa necessariamente che l’abbiamo fatto noi”. Questo il messaggio inviato tramite uno degli account Twitter che fa riferimento ad Anonymous. L’intermittenza in linea del sito della Cia (caduto più volte tra venerdì e sabato) potrebbe essere dovuta, tra le altre cose, al volume di traffico generato dai curiosi che hanno voluto verificare le condizioni del sito dell’intelligence americana, incapace di reggere un simile volume di traffico.
L’attribuzione di un’azione al gruppo Anonymous, effettivamente, comincia a diventare una questione piuttosto complicata. Anonymous non ha una struttura gerarchica “rigida” e chiunque può usare il marchio per firmare un attacco a uno dei “nemici” della libertà in Rete. La presa di distanza tramite Twitter, in questo senso, suona più che altro come una dimostrazione di forza e una conferma del fatto che la campagna di Anonymous per contrastare i vari progetti di “leggi bavaglio” sul Web si sta allargando a macchia d’olio.
Sabato è stato il turno del Messico, paese in cui è in discussione un provvedimento legislativo simile al Sopa americano. I membri messicani di Anonymous avrebbero sottratto e pubblicato migliaia di email sottratte al Instituto Electoral y de Participación Ciudadana del distretto di Tabasco, mettendo in imbarazzo per l’ennesima volta i sistemi di sicurezza governativi, che si sono dimostrati ancora una volta inadeguati nei confronti degli attacchi. In Europa fa scalpore l’attacco portato dal gruppo Black Tuesday al sito dell’Interpol, “abbattuto” nella giornata di sabato. Sul fronte opposto, si registra la chiusura dell’ennesimo sito dedicato all’hosting di file Torrent. Questa volta a chiudere i battenti è FilePorn, un sito dedicato al download di film per adulti. Secondo quanto riportato da TorrentFreaks, la chiusura del sito è stata determinata dal “timore di azioni legali”.