Berlusconi, dimissionato da Napolitano, si prepara al dopo Monti e riveste i panni dello statista pronto alla collaborazione con tutti per risolvere, a modo suo, con un finto mega inciucio, i problemi del paese.
Dopo D’Alema con la bicamerale e Veltroni con il tavolo delle riforme, è giunto il momento di Bersani.
Perseverare diabolicum
Cheto cheto, zitto zitto,
l’uomo al mondo più prescritto
si prepara a un gran futuro:
da spregevole figuro
diventar vuol presidente
di un paese sofferente
che un doman sarà salvato
da lui, capo dello Stato.
C’è un giornale che lo addita
come senatore a vita
per spianargli un po’ la strada
Lo difende con la spada
tal Polillo, economsta
servitor di un piduista,
quel Cicchitto, nientemeno,
che in men d’un battibaleno
lo propose al bocconiano:
“Non ti far scappar di mano
come sottosegretario
questo esperto straordinario!”
E Polillo entrò nel coro:
“Berlusconi fu un tesoro
per l’italica nazione.
Pur vessato alla Al Capone,
salvò la democrazia
di un paese ormai in balia
del potere comunista!
Impeccabile statista,
con respònsabilità
ci ha portati fino a qua,
con grandiosi risultati.
Gli italian gliene sian grati
e sia fatto Presidente!”
Bondi aggiunge, deferente:
“E’ il migliore, dopo Alcide,
ed è pronto a nuove sfide!”
Il caiman, tre volte morto
e due volte già risorto,
al miracolo si appresta.
La sua faccia buona innesta…
e il caimano che ti addenta
padre nobile diventa:
“Bravi Monti e il suo governo,
io li appoggerò in eterno!
Nel frattempo sono pronto
a un fruttifero confronto
sulla legge elettorale
e a uno sforzo colossale
per l’avvio delle riforme.
Col Pd farem le norme!”
Dopo il duo dei ciarlatani
è il momento di Bersani
per cader nel trabocchetto
riesumando il vil ducetto?
“Attenzione, Pierluigi!
Non scordar l’uom dai barbigi
che con la bicamerale
fece un danno colossale.
Era già morto e sepolto,
ma D’Alema lo ha raccolto,
rincuorato e messo in pista
travestito da statista.
Non scordarti di Veltroni!
Era morto Berlusconi,
impegnato nelle frodi
per scalzar Romano Prodi,
comperando senatori
come un contadino i tori.
Walter, detto l’Africano,
la sua man tese al caimano:
“Silvio, son pronto all’inciucio
e se Mortadella brucio
vuol dir che farò il premier!
Ed è poi successo che
il premier fu il Capellone
col Pd all’opposizione
e Veltroni tatuato
con il marchio da sfigato.
Pierluigi, ci risiamo?
Speranzosi ti chiediamo
di evitarci Silvio al Colle:
non sarebbe solo folle,
ma sarebbe criminale!”
Giù le man dal Quirinale!