Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 8.48 in una zona della Romagna compresa tra Forlì, Gambettola, Cesenatico e Gatteo, con epicentro più prossimo a Borghi di Cesena. Lo ha reso noto la Protezione civile regionale, precisando che secondo i primi riscontri non sono segnalati danni a persone o cose.

La scossa – rilevata a 36 chilometri di profondità – è stata avvertita dalla popolazione, già provata dai disagi provocati dalle forti nevicate di queste ore. “E’ un fenomeno fisiologico, non di preoccupanti conseguenze”, ha affermato Demetrio Egidi, direttore della Protezione civile regionale, ricordando che l’area dove è stato registrato il sisma è una zona sismica. Anche la consistente profondità della scossa ha prodotto una “forte attenuazione” degli effetti. “Stiamo monitorando la situazione ma siamo portati ad escludere conseguenze significative”, ha aggiunto Egidi, rivolgendosi in prima battuta ai romagnoli, “che vivono da dodici giorni un’emergenza continua a causa del maltempo”.

Questo l’inaspettato e probabile colpo di coda di quindici giorni di neve e gelo che hanno paralizzato l’Emilia Romagna. Infatti già da domani mattina, dopo qualche spolveratina di neve nella notte, in tutta la regione è previsto un rialzo delle temperature di tre-quattro gradi e l’allontanamento delle perturbazioni che hanno provocato le precipitazioni abbondanti di neve anche in questo weekend.

A Bologna nelle ultime 48 ore sono caduti tra i 25 e i 30 centimetri, ma l´assessore alla Protezione Luca Rizzo Nervo è ottimista: “Il fatto che il maltempo sia arrivato più tardi del previsto, venerdì pomeriggio, ci ha aiutato. I bus circolano, il sale c´è, ne abbiamo 3mila tonnellate, e anche le strade secondarie sono percorribili”. Resta comunque in vigore l’ordinanza di chiusura delle scuole per la giornata di lunedì.

Situazione ben più complicata in Romagna, dove è cresciuto di ora in ora il numero delle famiglie residenti in piccole frazioni dell’alta montagna costrette a lasciare le loro case per le forti nevicate. Secondo la Protezione civile da venerdì sera a questa mattina sono già 400 le persone accolte in centri, alberghi e istituti messi a disposizione per l’emergenza. 630 famiglie, invece, sono rimaste senza luce.

La situazione più drammatica permane in Valmarecchia, aggravata oltretutto dalla vicinanza delle scosse di terremoto: dieci strade provinciali chiuse e oltre tre metri. A Novafeltria, per esempio, sono state evacuate 250 persone. A San Marino la situazione non è migliore: la neve è talmente tanta che in molte strade non è nemmeno possibile avanzare con i mezzi spalaneve, tanto che le autorità del Titano hanno chiesto ripetutamente alla cittadinanza di non uscire di casa se non per necessità sanitarie. I tecnici Enel sono poi al lavoro per ripristinare le utenze saltate nella notte: 146 in provincia di Rimini, 426 a Portomaggiore nel ferrarese e 58 a Cesena.

Autostrade per l’Italia conferma inoltre la possibilità di altri fermi temporanei preventivi dei mezzi pesanti, la cui durata potrebbe essere prolungata, per consentire lo svolgimento delle operazioni invernali e garantire la regolare percorribilità sulla A1, A14, sulla Bologna-Padova e sull’autostrada del Brennero.

L’aeroporto Marconi è aperto anche se il tabellone consultabile sul web riporta per oggi due cancellazioni di voli da e per Parigi. Chiusa invece ai voli, per il protrarsi delle nevicate, la pista del Fellini di Rimini fino a metà pomeriggio di oggi, mentre gli aeroporti di Parma e Forlì hanno ripreso a funzionare regolarmente.

Critica come in tutti questi giorni di maltempo (ed anche di pausa dal maltempo, n.d.r.) la circolazione ferroviaria sul crocevia della stazione di Bologna. Qui sono stati segnalati ritardi di circa 80 minuti per un treno regionale proveniente da Rimini e di circa 50 minuti per un altro regionale da Ancona e diretto a Piacenza. Punta dell’iceberg di una titubante gestione delle difficoltà dovute al maltempo che Trenitalia ha voluto chiamare “Piano neve”: che altro non è stato che l’ufficializzazione di decine di cancellazioni di treni regionali e intercity.

d.t.

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