Il direttore della Sala Stampa paragona la fuoriuscita di informazioni dalla Santa Sede, a quella che Wikileaks ha provocato dagli Usa: " Ora anche noi abbiamo i nostri leaks, le nostre fughe di documenti". Poi difende la "trasparenza, anche economica"
Per Lombardi le ragioni di questa fuoriuscita di informazioni servono a scoraggiare “l’impegno serio per garantire una vera trasparenza del funzionamento delle istituzioni vaticane anche dal punto di vista economico”. E le parole del gesuita sembrano ancora una volta dirette contro “Il Fatto Quotidiano” e il documento pubblicato il 31 gennaio scorso nel quale si dimostrava il rifiuto del Vaticano a dare informazioni allo Stato per quanto riguarda le norme antiriciclaggio. “Si sono pubblicate nuove norme – ha continuato il direttore della Sala Stampa – e si sono aperti canali di rapporti internazionali per il controllo. Ora, diversi dei documenti recentemente diffusi tendono proprio a screditare questo impegno. Paradossalmente ciò costituisce una ragione di più per perseguirlo con decisione senza lasciarsi impressionare. Se tanti si accaniscono, si vede che è importante”. “Chi pensa di scoraggiare il Papa e i suoi collaboratori in questo impegno si sbaglia e si illude”, aggiunge padre Lombardi che conclude: “Sulla questione delle pretese lotte di potere in vista del prossimo conclave, invito ad osservare che i Pontefici eletti in questo secolo sono stati tutti personalità di altissimo e indiscusso valore spirituale. E’ chiaro che i cardinali hanno cercato e cercano di eleggere qualcuno che meriti il rispetto del popolo di Dio e possa servire l’umanità del nostro tempo con grande autorità morale e spirituale”.