La decisione di Palazzo Vecchio, però, non sarà più necessaria perché il punto fissato all’ordine del giorno è stato ritirato e slitterà a una nuova seduta. La proposta, inevitabilmente, ha fatto discutere. Perfino nel centrodestra, con gli ex An decisi a uscire in blocco dall’aula o addirittura a votare contro. “Non si è mai voluto prendere in considerazione il nostro suggerimento (di intitolare una strada a Chelazzi, ndr) e crediamo che sia dovuto al fatto che i fiorentini non hanno ancora capito l’importanza del magistrato non solo per la città ma per l’Italia intera” spiega Giovanna Maggiani Chelli. “Intitolare a Firenze una strada a Bettino Craxi – continua – supera per noi ogni immaginazione”. Per questo “auspichiamo che voto segreto o no, in consiglio comunale prevalga il senso di verità per le tragedie di questo Paese che così fortemente hanno travolto anche le nostre famiglie”.
La sinistra, per una volta, è sembrata unita nel non voler accogliere la “provocazione”. Nella rosa dei nomi da valutare Chelazzi ancora una volta non c’è. Il suo nome non ha mai varcato la soglia del Palazzo. Ma ci sono il padre di Valdo Spini, Giorgio Spini, e Oriana Fallaci. Anche per questo il consigliere Spini si chiama fuori: “C’è anche mio padre nella rosa, forse è più corretto se non partecipo” ha detto ai giornalisti che gli hanno chiesto quali fossero le sue intenzioni. Chi invece dovrà dire la sua e non può esimersi dal farlo è Matteo Renzi. Trattandosi di toponomastica spetta a lui, infatti, l’ultima parola sulla questione.