Alberto Stasi è stato condannato per la detenzione di materiale pedopornografico dal Tribunale di Vigevano. La pena inflitta all’ex fidanzato di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007, è di trenta giorni di reclusione e 1.400 euro di multa convertiti in una pena pecuniaria complessiva di 2.540 euro, oltre all’interdizione dai pubblici uffici “in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori”.
Finito davanti al giudice per l’udienza preliminare di Vigevano nel 2009 con la doppia accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, scoperto nel suo computer quando gli era stato sequestrato dagli inquirenti nell’ambito dell’indagine per l’omicidio di Chiara Poggi, l’ex bocconiano era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini. Rinviato, invece, a giudizio per il reato di detenzione di video proibiti, l’accusa si era ristretta a 17 frammenti di immagini per i quali il giudice ha deciso di condannarlo. Il pm di Vigevano, Marcello Maresca, aveva chiesto la condanna di Stasi a 2.340 euro di multa.
“Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza” commenta uno dei legali di Alberto Stasi, l’avvocato Giulio Colli, difensore del giovane insieme al professor Angelo Giarda. Nel complesso la difesa è rimasta “moderatamente soddisfatta”. “Eravamo partiti con una contestazione di 60 spezzoni di file- ha concluso Colli – e ora si è sbriciolato tutto. Resta questa ultima piccola macchia che cercheremo di cancellare facendo ricorso”.