Nel maggio 2011 avevano interrotto una funzione religiosa nel Duomo, urlando slogan contro il fratello gemello di Carlo Giovanardi, presidente della Confraternita della Misericordia che gestisce i Centri d'identificazione ed Espulsione di Modena e Bologna
Durante la messa delle 11 i contestatori urlarono slogan contro Daniele Giovanardi, presidente della Confraternita della Misericordia che gestisce i Cie di Modena e Bologna, prima di essere bloccati dai poliziotti. Fuori dalla chiesa furono trovati anche volantini raffiguranti Giovanardi come ufficiale nazista, ma gli autori non sono mai stati individuati. Due mesi dopo la Digos denunciò nove giovani residenti a Modena, Bologna e Parma unicamente con l’ipotesi di reato di interruzione di funzione religiosa.
In un’altra occasione, altri due ragazzi furono ripresi da telecamere di videosorveglianza mentre affiggevano manifesti in cui si parlava di ‘lager’ e squadrismo in relazione ai Cie. Per entrambi i procedimenti il Pm Enrico Stefani ha chiesto l’archiviazione che ora dovrà essere vagliata dal Gip. Il blitz provocò una serie di reazioni indignate del presidente della Misericordia, gemello del senatore Pdl Carlo Giovanardi, e dell’autorità ecclesiastica: “Si tratta di un gesto scorretto e teso a intimidire gente innocente – dichiarò la Diocesi di Modena e Nonantola – E’ scorretto coinvolgere persone ignare e inermi, è offensivo per il luogo e per il momento in cui è avvenuta. Insieme alla deplorazione per il gesto compiuto, la Chiesa modenese esprime la propria solidarietà al dottor Daniele Giovanardi e a coloro che sono impegnati nel compito non facile di gestire il Cie. Il dissenso, eventualmente legittimo, non può percorrere le strade dell’insulto e della violenza’’.
La gestione degli ex Cpt è oggetto costante di dibattito politico. Come noto lo Stato paga 75 euro per ogni ospite, che sia in fuga per disperazione o latitanza, o perlopiù si trovi col permesso di soggiorno scaduto dopo aver perso il lavoro. La responsabile regionale del Pd per l’immigrazione Cècile Kyenge, dopo la visita dell’estate scorsa, ebbe a dichiarare: “Lo spazio angusto in cui sono costretti a vivere gli ospiti non aiuta le relazioni sociali, aumenta il disagio e la diffidenza nei confronti del Paese di accoglienza”.
Daniele Giovanardi ha sempre risposto con i dati su qualità e spese di servizio: operatori sociali, medici, infermieri, psicologi e mediatori culturali, appalti esterni per i pasti e le pulizie, una somma quotidiana di 2,50 euro agli ospiti per sigarette e tessere telefoniche. Anche i tempi di permanenza sono buoni, trenta giorni di media, grazie alla rapidità delle identificazioni. Nonostante ciò la situazione è difficile tra rivolte, incendi di materassi e tentati suicidi proprio come in un carcere.
A differenza delle case circondariali, però, le guardie sono solo undici per turno: otto militari dell’esercito e tre agenti tra polizia, finanza e carabinieri a rotazione. Nel volantino diffuso in chiesa dagli anarchici si legge: “La confraternita delle Misericordie di Modena, presieduta da Daniele Giovanardi, si arricchisce sulla pelle degli immigrati internati, nasconde dietro una facciata caritatevole un business sanguinario fatto di pestaggi, violenze, soprusi’’.
Al termine delle indagini la magistratura inquirente non ha ritenuto provato il reato di interruzione di funzione religiosa in quanto nel concitato episodio si sarebbe verificato solo un mero ‘disturbo’ della cerimonia, rappresentabile fra l’altro quale crogiuolo culturale “di posizioni differenti”. Uno degli anarchici conservava nel pc una copia del volantino diffuso che tuttavia era priva della raffigurazione di Giovanardi come ufficiale nazista, la quale sarebbe stata palesemente diffamatoria.
Per il Pm non sono colpevoli neppure i due autori delle scritte che descrivono i Cie come lager. Per quanto sia evidente il richiamo ai campi di concentramento nazisti, secondo le motivazioni della richiesta di archiviazione, si tratta di una critica legittima, in considerazione dell’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di pensiero e del fatto che anche Amnesty international ha equiparato gli ex Cpt a luoghi di detenzione. Infine, per quanto concerne il non condivisibile epiteto di squadrismo, il magistrato lo ha ricondotto nel contesto della critica politica, in quanto la gestione dei centri è di rilevanza pubblica e gli anarchici sono un movimento di opinione secolarizzato.