La Camera approva il decreto “svuota carceri” con 385 voti favorevoli, 105 voti contrari e 26 astenuti. La fiducia, chiesta dal Governo sul provvedimento la settimana scorsa, era passata con 420 voti a favore. A non votare compatto è stato il Pdl con 29 deputati contrari e 6 astenuti.
Soddisfazione è stata espressa dal ministro della Giustizia Paola Severino che ha ci tiene a sottolineare come il decreto legge non “è un indulto mascherato né una resa dello Stato alla delinquenza. E’ sufficiente leggere il decreto per rendersi conto che nessuno dei provvedimenti in esso indicati deriva da automatismi o presunzioni. Vi sarà sempre un magistrato a valutare se la persona sia o meno meritevole di una modifica migliorativa del suo stato di limitazione della libertà”.
“La prima parte del decreto – ha spiegato il ministro – si occupa solo di carcerazione preventiva e incide sul fenomeno delle porte girevoli che comporta l’entrata-uscita di detenuti in carcere nell’arco di 3-5 giorni. Si tratta di ipotesi di arresto in flagranza per i soli reati di competenza del giudice monocratico con rito direttissimo e con esclusione dei reati di furto in appartamento, di furto con strappo, di rapina e sequestro di persona. Una casistica, dunque, molto accuratamente selezionata. Una casistica che coinvolge circa 21.000 persone l’anno”. “Con il nuovo regime il tempo per la comparizione davanti al giudice si riduce da 96 a 48 ore e, subito dopo l’arresto in flagranza il magistrato potrà decidere se risparmiare il transito in carcere, ricorrendo ai domiciliari o alle camere di sicurezza, ovvero se la personalità del soggetto suggerisce comunque la carcerazione preventiva in attesa del giudizio direttissimo”.
“La seconda parte del decreto – ha aggiunto la Severino – si occupa invece della carcerazione post sentenza, prevedendo la possibilità di concedere gli arresti domiciliari quando vi sia un residuo pena fino a 18 mesi. Anche qui sottolineo il termine possibilità, perché non vi è alcun automatismo nell’applicazione, in quanto vi sarà sempre un giudice a valutare se la persona sia meritevole di questa forma di alleggerimento degli effetti della condanna”.
“E c’è da dire – ha concluso il ministro della Giustizia Severino – che, da quando è entrato in vigore il decreto legge, che io voglio chiamare ‘salva-carceri’, adesso divenuto pienamente operativo, si è già registrata una flessione del fenomeno delle ‘porte girevoli’ pari al 21,57%. A dicembre 2011 il fenomeno ha riguardato, infatti, 1.175 soggetti e a gennaio 804. Questo decremento potrebbe essere dovuto ad un maggiore uso delle misure diverse dal carcere. Ed evitare questo rilevante numero di entrate ed uscite da un lato allevia il lavoro del personale nelle impegnative fasi dell’accoglienza, dall’altro alleggerisce il totale delle presenza in carcere, portandolo a numeri quasi fisiologici”.