Carta vince, carta perde. Il premier Mario Monti si è avvicinato, ha cortesemente chiesto le regole del gioco e al momento di puntare tutto ha semplicemente detto no. E così Roma non si candiderà alle Olimpiadi del 2020. Un no che ha fatto male a molti, anzi ai più. Un no a cui nessuno voleva credere nei giorni scorsi ma che con il passare del tempo però ha riportato tutti con i piedi per terra.
La crisi si taglia con il coltello, gli stipendi si riducono, le tasse si alzano, la gente si toglie la vita dopo aver perso il lavoro e si vuole organizzare una Olimpiade? Un no quello di Monti che a mio avviso era scontato. Un governo improntato sull’austerity come può concedere un così grosso spreco di denaro? Si avete letto bene spreco di denaro, o qualcuno aveva creduto alla favoletta delle Olimpiadi a costo zero e alle migliaia di posti di lavoro in più? E’ brutto dirlo ma I Giochi Olimpici non producono mai soldi, ma in compenso ne fanno perdere parecchi. O meglio i soldi finiscono sempre nelle tasche degli stessi. Pensate solo che la spesa prevista per Londra 2012 era di 4 miliardi di sterline… se ne spenderanno almeno 12 miliardi. O per informazioni più dettagliate chiedere alla Grecia che ancora paga il conto salato di quelle del 2004.
In una città come Roma, messa in ginocchio in breve tempo prima dall’apertura di una mega store, poi da una alluvione e infine da 20 cm di neve, come è solo ipotizzabile organizzare dei giochi Olimpici? La giunta Alemanno farebbe meglio ad occuparsi della sicurezza e della vivibilità giornaliera di una città completamente allo sbando.
Un paese come l’Italia adesso come adesso non può permettersi il lusso di sognare, ma a testa china deve tornare a lavorare faticosamente per risollevarsi. Inutile dirlo ma le magagne passate pesano eccome su questa scelta.
I Mondiali di calcio del ’90, le Olimpiadi invernali di Torino del 2006 i mondiali di nuoto del 2009. Eventi diversi, stessi personaggi ad organizzarli. Roma 2020 non sarebbe stata da meno nella formazione titolare: il senatore Francesco Rutelli, Silvio Berlusconi, l’ex sottosegretario Gianni Letta, addirittura con il ruolo di presidente onorario, Franco Carraro, Mario Pescante, Azzurra Caltagirone, Cesare Geronzi, Antonio Matarrese e udite udite Giovanni Malagò. Sbaglio o questi nomi non suonano nuovi neanche a voi? Sì esatto, la solita cricca di furbetti del quartierino.
Il copione poi è sempre lo stesso: Sperpero di denaro pubblico, tangenti, cattedrali nel deserto. Ve ne cito giusto alcune per rinfrescarvi la memoria: L’air Terminal ostiense a Roma, mai usato. Mezza montagna disboscata a Pra Gelato per i trampolini del salto con gli sci, ma qualcuno ora li usa? La cittedella dello sport a Tor Vergata progettata da Calatrava, mai finita. Il Salaria Sport Village… beh quello è vivo e vegeto seppur con qualche sigillo.
Ma forse di queste cose qualcuno aveva perso la memoria, inebriato dall’euforia delle Olimpiadi. Ma un no a 5 cerchi ha rimesso tutti a posto, almeno per il momento. Grazie Governo Monti per la scelta responsabile.
Emiliano Bernardini
Giornalista sportivo
Sport - 15 Febbraio 2012
Un No a 5 cerchi
Carta vince, carta perde. Il premier Mario Monti si è avvicinato, ha cortesemente chiesto le regole del gioco e al momento di puntare tutto ha semplicemente detto no. E così Roma non si candiderà alle Olimpiadi del 2020. Un no che ha fatto male a molti, anzi ai più. Un no a cui nessuno voleva credere nei giorni scorsi ma che con il passare del tempo però ha riportato tutti con i piedi per terra.
La crisi si taglia con il coltello, gli stipendi si riducono, le tasse si alzano, la gente si toglie la vita dopo aver perso il lavoro e si vuole organizzare una Olimpiade? Un no quello di Monti che a mio avviso era scontato. Un governo improntato sull’austerity come può concedere un così grosso spreco di denaro? Si avete letto bene spreco di denaro, o qualcuno aveva creduto alla favoletta delle Olimpiadi a costo zero e alle migliaia di posti di lavoro in più? E’ brutto dirlo ma I Giochi Olimpici non producono mai soldi, ma in compenso ne fanno perdere parecchi. O meglio i soldi finiscono sempre nelle tasche degli stessi. Pensate solo che la spesa prevista per Londra 2012 era di 4 miliardi di sterline… se ne spenderanno almeno 12 miliardi. O per informazioni più dettagliate chiedere alla Grecia che ancora paga il conto salato di quelle del 2004.
In una città come Roma, messa in ginocchio in breve tempo prima dall’apertura di una mega store, poi da una alluvione e infine da 20 cm di neve, come è solo ipotizzabile organizzare dei giochi Olimpici? La giunta Alemanno farebbe meglio ad occuparsi della sicurezza e della vivibilità giornaliera di una città completamente allo sbando.
Un paese come l’Italia adesso come adesso non può permettersi il lusso di sognare, ma a testa china deve tornare a lavorare faticosamente per risollevarsi. Inutile dirlo ma le magagne passate pesano eccome su questa scelta.
I Mondiali di calcio del ’90, le Olimpiadi invernali di Torino del 2006 i mondiali di nuoto del 2009. Eventi diversi, stessi personaggi ad organizzarli. Roma 2020 non sarebbe stata da meno nella formazione titolare: il senatore Francesco Rutelli, Silvio Berlusconi, l’ex sottosegretario Gianni Letta, addirittura con il ruolo di presidente onorario, Franco Carraro, Mario Pescante, Azzurra Caltagirone, Cesare Geronzi, Antonio Matarrese e udite udite Giovanni Malagò. Sbaglio o questi nomi non suonano nuovi neanche a voi? Sì esatto, la solita cricca di furbetti del quartierino.
Il copione poi è sempre lo stesso: Sperpero di denaro pubblico, tangenti, cattedrali nel deserto. Ve ne cito giusto alcune per rinfrescarvi la memoria: L’air Terminal ostiense a Roma, mai usato. Mezza montagna disboscata a Pra Gelato per i trampolini del salto con gli sci, ma qualcuno ora li usa? La cittedella dello sport a Tor Vergata progettata da Calatrava, mai finita. Il Salaria Sport Village… beh quello è vivo e vegeto seppur con qualche sigillo.
Ma forse di queste cose qualcuno aveva perso la memoria, inebriato dall’euforia delle Olimpiadi. Ma un no a 5 cerchi ha rimesso tutti a posto, almeno per il momento. Grazie Governo Monti per la scelta responsabile.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.