L'incontro tra Governo e parti sociali

Apprendistato e ordinamento dei contratti saranno i primi punti da affrontare, mentre l’articolo 18 sarà lasciato per ultimo dal momento che “le parti sociali non hanno trovato un punto di convergenza”. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero ha aperto oggi il confronto sulla riforma del mercato del lavoro passando immediatamente la parola alle parti sociali. Secondo quanto si apprende, il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari ha parlato a nome di otto delle nove sigle presenti al tavolo (Rete imprese Italia illustrerà in un secondo momento la propria posizione) sottolineando che le parti hanno trovato “convergenze importanti e significative”.

Il ministro avrebbe poi apprezzato che “le parti sociali parlino con una unica voce”. Un fatto che, secondo la Fornero, “è una innovazione di non poco conto”. “Cominciamo da oggi a parlare dell’ordinamento dei contratti, di apprendistato, che è lo strumento per fare una formazione professionale seria, di politiche attive, di servizi per il lavoro e di ammortizzatori”, ha proseguito. E ha sottolineato: “Lasceremo per ultimo il tema della flessibilità in uscita su cui voi non avete trovato un punto di convergenza”.

E si parte dall’apprendistato che, secondo il ministro, “è un veicolo di entrata per i giovani ma per fare formazione seria. Questa è una scommessa e se la vinciamo sarà importante per il mondo del lavoro”. Per la Fornero l’apprendistato “deve diventare la forma tipica di ingresso dei giovani” ma, ha aggiunto,”dobbiamo essere severissimi e non dobbiamo avere nessuna tolleranza su usi impropri di questo strumento”. Dopo l’apprendistato – secondo quanto si apprende – si parlerà di politiche attive, servizi per il lavoro e ammortizzatori sociali, lasciando per il ultimo il tema della flessibilità in uscita.

Positivi i primi commenti delle parti sociali. “Abbiamo iniziato non solo formalmente ma anche sostanzialmente la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro”, ha riferito il leader della Uil, Luigi Angeletti al termine dell’incontro ricordando che “le imprese hanno chiesto un approfondimento sulle modalità di ingresso al lavoro”. Durante la conferenza stampa delle parti sociali è intervenuto anche Raffaele Bonanni della Cisl che ritiene la flessibilità “giusta, ma con una equa retribuzione” e ha sottolineato che devono essere stabiliti “tempi certi per il tempo determinato”. Il segretario inoltre ha apprezzato l’attenzione del governo sull’apprendistato come canale di ingresso al mondo per lavoro, “un fatto molto importante” che fa piazza pulita “di tutta quella letteratura deviata degli ultimi mesi”. Bene la proposta del governo di lasciare per ultimo la discussione dell’articolo 18 ma quando arriverà il momento, ha detto, “spero nella ragionevolezza di imprenditori, governo e forze politiche, e dello stesso sindacato”.

Susanna Camusso della Cgil ha evidenziato la “positiva attenzione sulla precarietà dei giovani” e ha parlato di un “negoziato con il governo che è partito con il piede giusto” anche se quello che per la Fornero è “flessibilità malata” per lei si chiama “precarietà”. E ha proseguito in accordo col segretario dell’Ugl Giovanni Centrella.: “Abbiamo riconfermato al Governo che per noi non c’è un tema dell’articolo 18, non c’è il tema del licenziamento discriminatorio. Ci sono semmai tempi e modi delle procedure rispetto ai quali abbiamo detto da lungo tempo che siamo disposti a discutere” ed “è opinione di tutta la Cgil che l’articolo 18 sia un principio di civiltà, una norma incancellabile”.

E’ intervenuto anche il  presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che si dichiara contraria a “qualsiasi aumento del costo del lavoro”. “Bisogna andare nella situazione opposta e abbassare il costo del lavoro”, ha detto  in conferenza stampa in merito a un eventuale aumento del costo del lavoro flessibile. Per quanto riguarda la flessibilità in entrata, ha poi spiegato, “abbiamo evidenziato al governo che siamo disponibili a ragionare e a combattere la cattiva flessibilità in entrata ma siamo dell’idea che si debba salvaguardare quella buona perché vuol dire più occupazione e maggiori opportunità per giovani e donne”. ”Siamo qui tutti – ha proseguito -, sindacati e imprese, con grande senso di responsabilità. Stiamo lavorando bene, ci siamo incontrati ieri e ci incontreremo nelle prossime ore. Siamo interessati a fare una buona riforma del mercato del lavoro. Ci sono i presupposti per fare un ragionamento significativo”.

Il ministro del Lavoro ha chiesto alle parti sociali di rivedersi lunedì prossimo al ministero di via Veneto per affrontare il capitolo ammortizzatori sociali e fare il punto sugli argomenti al centro della riforma del mercato del lavoro toccati oggi al tavolo a Palazzo Chigi.
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