Un disastro. A sentire i sindacati la gestione dell’emergenza neve da parte di Trenitalia è stata a dir poco imbarazzante. E se si parla con chi sui treni ci viaggia, è ancora peggio. Oggi addirittura il regionale Rimini-Bologna ha lasciato a piedi oltre 200 pendolari. Semplicemente non c’era abbastanza spazio per tutti, avendo Trenitalia prima soppresso il treno precedente per poi sostituirlo con un convoglio di solo 4 carrozze. E così, nel giorno di Alma Orienta, la fiera di orientamento al lavoro e all’università che richiama visitatori da tutta la regione, uno dei treni più frequentati dai pendolari romagnoli è passato dagli abituali 800 posti a poco più di 200.
Per capire cosa sta succedendo bisogna parlare con chi sui treni ci lavora. “Secondo lei perché i Frecciarossa viaggiano quasi senza ritardi e tutte le tratte locali invece sono martoriate?”. A domandarselo ironicamente è Alberto Ballotti della Filt Cgil. “Per capire il perché di tutti questi annullamenti bisogna andare in officina – spiega il sindacalista – Ormai ci sono treni su treni in coda, e continuano ad aumentare”. Il problema sono i guasti dovuti al ghiaccio che di solito si accumula sotto la carenatura delle carrozze, poi col peso si stacca e si schianta contro i sistemi di controllo dei freni o della marcia. Il risultato è un gran numero di rotture e la necessità di lavorare anche di domenica nelle officine di riparazione.
“Adesso però il ghiaccio non c’è quasi più – continua Ballotti – Quello che non si dice è che mancano i pezzi di ricambio. La direzione che si occupa della questione ha scelto di non incrementarne la disponibilità nonostante l’allerta neve, e così ci troviamo con i treni in officina e l’impossibilità di ripararli”. In tutto, è la stima del sindacalista, un buon 35-40% dei mezzi è fuori uso. Quasi quattro treni su dieci. Le statistiche ufficiali sono di poco più contenute e parlano di 140 treni al giorno soppressi sui 480 previsti. Con il risultato, è la denuncia unitaria di Cgil, Cisl e Uil, che molti ferrovieri sono stati lasciati a casa in ferie forzate.
Ma non è finita. A volte la situazione è così difficile che per avere una carrozza buona è necessario fermarne due. Una sarà riparata con i pezzi ancora funzionanti dell’altra e così potrà poi riprendere a circolare. E’ evidente che una situazione del genere, stando alla denuncia dei sindacati, non può più essere giustificata col ghiaccio. “E se domani mattina non ci fosse più neve? Che cosa si inventerebbe Trenitalia?” Poi la denuncia più forte: “L’azienda ha scelto deliberatamente di non pulire tutti i binari e gli scambi – dice Ballotti – Solo alcuni, quelli strettamente necessari, sono stati puliti. Per gli altri si sta aspettando che ghiaccio e neve se ne vadano via da soli”. Senza contare ovviamente ritardi e disservizi sui treni che riescono a circolare. “La situazione è sempre più critica anche senza neve – spiega Buda Pascale del comitato Rombo – per noi c’è ormai una continua e deliberata interruzione di servizio da parte di Trenitalia”.
Intanto la Regione sta compilando la lista dei disservizi e dei ritardi per poi presentare il conto a Trenitalia. “Denunciarli per interruzione di pubblico servizio sarebbe inutile – spiega l’assessore ai trasporti Alfredo Peri – perché ci porterebbe lontano nel tempo. La multa è il modo più semplice per prendere provvedimenti”. Ogni anno la Regione paga alle Ferrovie dello Stato circa 90 milioni di euro per comprare i servizi ferroviari regionali. Per il futuro la Giunta regionale sta pensando a nuova gara con condizioni di servizio differenti. “Li costringeremo a investire per comprare più materiale rotabile”. Allo stato attuale, fa sapere sempre l’assessore, “il 50% del materiale è da riparare”.