Il Sinn fein dell’Insubria ha ideato la sua banconota regionale con l’effige di Francesco II Sforza, l’ultimo duca di Milano battezzata “Lira” in italiano o “Franch” in milanese. il reverendo Lorenzo Banfi, presidente del movimento: "Una valuta protetta e diversa da quelle locali già viste in passato"
Per ora si tratta di poco più di una provocazione per sottolineare la necessità e la volontà di riprendere in mano le redini dell’economia della regione insubre (quel territorio che comprende la Lombardia nord occidentale, il Piemonte orientale e il Canton Ticino), schiacciata dalla finanza e dal peso della crisi. Secondo gli indipendentisti econazionalisti del Domà Nunch, la soluzione è nel mantenimento temporaneo dell’euro, ma solo se affiancato da una moneta di corso più basso, emessa e utilizzata per le spese della gente comune, quindi non utilizzabile per speculazioni finanziarie. Una moneta che ha già anche un nome, il reverendo Banfi l’ha battezzata “Lira” in italiano o “Franch” in milanese “sarebbero nomi vincenti, nel solco della nostra Storia – ha sottolineato Banfi -. Soprattutto, sarebbe una valuta protetta e diversa dalle monete locali già viste in passato in Italia, che non hanno prodotto risultati. Quello che Domà Nunch propone è che sia coniata direttamente da un’istituzione dotata di sufficiente potere politico, e che di conseguenza possa farla funzionare in tempi brevi”. Il riferimento è chiaramente alle regioni e all’annuncio di Domà Nunch di partecipare alle prossime elezioni amministrative per la Regione Lombardia (a scadenza naturale nel 2015). “Avere uomini e donne del nostro movimento al governo della Regione servirà a condurre questa e altre battaglie. Io vedo molta gente che ha fede nel progetto econazionale, perché ha capito è che l’unica speranza per risolvere i nostri problemi, una volta per tutte”.
Accanto alla battaglia per la coniazione della moneta locale, il Domà Nunch ha anche rivolto un appello a tutti i gruppi e ai movimenti indipendentisti (e non sono pochi: Fronte indipendentista Lombardia, pro Lombardia Indipendenza, Unione Padana) chiamandoli a raccolta e invitandoli a fare fronte comune per raggiungere l’agognata separazione dallo stivale. Chissà se con la forza e l’entusiasmo dei nuovi progetti questi gruppi avranno più fortuna della Lega Nord di Umberto Bossi che abbaia slogan e minaccia rotture da oltre vent’anni, battendo a fasi alterne sul chiodo della secessione e facendo leva sui malumori del popolo del Nord.