«Un abisso chiama l’abisso» dice il Salmo 42/41 al versetto 8 e credo che non sbagliasse se pensava già qualche secolo prima di Cristo al Pd e al Vaticano del papa tedesco. I due si somigliano e stanno facendo di tutto per crollare e impantanarsi nelle secche di se stessi.
Il Pd è proprio asino e non vuole imparare alcuna lezione dalla storia, nemmeno a prenderlo a botte. Prima Milano, poi Cagliari, poi Napoli e ora finalmente Genova. Niente da fare! Testa dura, non vuol capire che è fuori dalla storia e dalla logica e anche dalla primarie. Bersani risponde con una battuta: ora pensiamo a vincere le «secondarie»! Roba da matti! Hanno voluto le primarie per fregare Marta Vincenzi che non capisce, accecata come è di personalismo e amor proprio, e quindi si presenta solo per orgoglio. Al suo posto, come le avevo suggerito dalla pagine di Repubblica, avrebbe dovuto dimettersi e ritirarsi in buon ordine, specialmente dopo il fallimento della gestione «alluvione» del 4 novembre 2011. Invece, no! Insiste, si giustifica, va in giro a dire «io ho fatto questo, quello e anche ciò che hanno fatto gli altri». Nel centro storico di Genova nessuno, nemmeno morto, l’avrebbe votata, ma lei non ci crede e pensa ancora di essere la prima donna, l’indispensabile. La gente ha visto solo arroganza e protervi di potere.
L’altra, la Roberta Pinotti, senatrice, che non gode nemmeno tra i suoi di nobile rispetto, che s’intrufola nella mischia per dimostrare di essere migliore della sua maestra sindaco di cui è stata assessore e pupilla. Spesso accade nella storia che i pupilli pugnalano i protettori, anche alle spalle. Pinotti non ha rischiato nulla perché per due mesi ha fatto campagna elettorale disertando il Senato, cioè il suo dovere da cui trae il lauto stipendio che noi paghiamo. Avrebbe dovuto dimettersi da senatrice e correre il rischio delle primarie e poi, sconfitta, ritirarsi a vita privata. Invece no. Ora ce la ritroviamo tra i piedi per altre battaglie, per altri traguardi. La morale, si sa, è una madre molto sterile.
Il Pd perde le sue stesse elezioni e riesce a fare disamorare almeno 10 mila persone che non sono andate a votare. In un tempo in cui dovrebbe vincere a man bassa o a piene mani, senza nemmeno faticare tanto, riesce a far perdere i suoi candidati: uno, due, tre e quattro… Cosa deve succedere perché capisca di cambiare pelle, registro e strategia? Non si rende conto che il vecchio è finito e che il popolo frustrato e bastonato dalle manovre e dai governi tecnici sostenuto anche dal Pd ha voglia di pulito, di onesto, di giusto? E’ finito il tempo delle rendite e degli intrallazzi, dei comitati di affari e dei compagnucci di merendine e bassissima politichetta ad uso casalingo.
Di questo passo il Pd scomparirà dalla faccia della terra e credo, che non troverà un essere vivente che verserà una lacrima sul suo sepolcro imbiancato. Vittima di Berlusconi, è diventato complice di Monti e ora sta facendo di tutto per riportare in auge lo straprocessato delinquente Berlusconi, discutendo con lui di riforme della Costituzione. Piddini, poveri illusi, il drago che si nutre di vergini e succhia come un vampiro sangue giovane, vi distruggerà per l’ennesima volta e allora voi non avrete più né presente, né passato e tanto meno futuro. Dovevate essere il futuro, l’alternativa, siete diventati commensali.
Il Vaticano stesso ora ammette che il pastore tedesco è attorniato da lupi rapaci e da bande di ladroni, ma lui non arretra. Non c’è bisogno che arretri perché a farlo cadere nell’abisso dell’indecenza e dell’immoralità ci pensa Bertone, il cardinale che avrebbe voluto nascere primadonna e non riesce a rassegnarsi che deve andarsene perché è una offesa al papato, all’onestà e a quanti dicono di credere in questa Chiesa nelle mani di ladri e briganti, immorali e superimmondi.
Quando scrivevo queste cose, mi dicevano che ero offensivo nei confronti del papa, ma ora che l’Osservatore Romano, il pornografico giornale del papa, fa le stesse valutazioni contro il mondo immorale del sotto e sopra bosco vaticano, le sozzure sono accettabili. Si grida allo scandalo, si urla al complotto, ma a quanto pare i veri complottisti stanno proprio alla corte del papa, popolata da uomini travestiti da donne che hanno perso il centro della loro identità: non sanno più chi sono e dove vivono; predicano l’amore di Cristo, ma essi conoscono solo quello mercenario del mercimonio; parlano di valori e praticano l’immoralità abituale, si sciacquano con i valori non negoziabili e navigano nelle fogne del malaffare e della maldicenza e del furto e dell’ignominia che nemmeno tra i pagani si riscontra. Sproloquiano di giustizia e legalità e costruiscono sistemi di riciclaggio di denaro sporco in ogni parte del mondo.
Il Vaticano è la cloaca di ogni sentina che, per puro gioco di potere, prende le perle del Vangelo e della fede e le butta ai porci. E’ il risultato della cooptazione: di scegliere cioè uomini proni, distesi e pronti ad ogni sacrificio in nome della carriera, dell’onore, del primo posto. Lupi rapaci che hanno ucciso il Cristo per farsi strada con lo spirito mondano di chi ha scelto le tenebre invece della luce. Dio acceca chi vuole perdere e costoro, cardinali che sognano assassinii di papi, altri cardinali che vogliono colpire quelli della corrente opposta, e sopra tutti Bertone che vuole dominare come un ignorante su una massa di maneggioni.
Costoro sono la prova evidente che Cristo abita altrove. Sì, Cristo sta ad Eboli, non a Roma. SCV dovrebbe significare «Sacra Città del Vaticano» e invece deve tradursi in «Se Cristo Vedesse…»! Papa, cardinali, vescovi e monsignori da strapazzo insegnano che la Chiesa è guidata da Cristo, che il papa è successero di Gesù, che i vescovi sono successori degli Apostoli, che in conclave è lo Spirito Santo a scegliere il papa… Ma mi facciano il piacere! Se fosse vero, costoro farebbero il loro lavoro, umilmente, senza manovrare, senza accogliere raccomandati e lustrascarpe, ma si affiderebbero alla volontà di Dio e appena finito il loro compito se ne andrebbero a fare vita ritirata e privata, a pregare. Invece no! Senza di loro Dio non sarebbe Dio, senza la loro opera, la Chiesa crollerebbe, sono loro che insegnano a Dio il suo mestiere, è a loro che Dio deve ubbidire perché sono esperti in immoralità, intrallazzo, politica del ricatto e ladrocinio perpetuo, senza morale, senza dignità, falsi e capaci anche di uccidere in nome del loro egoismo e della loro famelica sete di potere satanico. Dio, e noi con lui, li abbiamo già ripudiati.
Ps: Su Celentano, arma di distrazione di massa, lasciamo perdere per non sprecare tempo prezioso «ché perder tempo a chi più sa più spiace» (Dante, Purgatorio, III, 78).
Pps: Vorremmo sapere se corrisponde a verità che il 3 gennaio 2012 il governo Monti abbia già liquidato alla Morgan Stanley la modica cifra di 2 miliardi e 567 milioni di euro, un decimo della manovra «Salva Italia» per estinguere una operazione di derivati finanziari che sono stati alla radice della crisi che ha sconvolto il mondo e milioni di innocenti cittadini? Vorremmo sapere perché deve pagare il governo, per conto di chi, o se il precedente governo abbia comprato derivati spazzatura che ha accollato ai cittadini. Vorremmo sapere perché tutto è avvenuto alla chetichella, i giornali non ne hanno parlato, il governo non ha comunicato nulla e tutto è avvenuto in gran segreto. Che gatta ci monti sopra?