L'agenzia di rating statunitense ha revisionato il giudizio a 114 banche del vecchio continente. 24 sono italiane. Oggi il differenziale di rendimento, dopo un’apertura a 388 punti, ha toccato un massimo di giornata a 410 punti
L’agenzia di rating Moody’s ha inoltre declassato 114 gruppi bancari europei in 16 Paesi diversi “a causa delle difficoltà economiche in Europa e della crisi del debito sovrano”. Le banche interessate dell’abbassamento del rating dell’agenzia statunitense sono 24. A queste si aggiungono 21 banche spagnole, 8 austriache, 10 istituti francesi, 7 tedeschi, 8 danesi, 6 portoghesi, 9 britannici, 5 svedesi, 4 sloveni, 2 svizzeri e una banca per Belgio, Finlandia, Lussemburgo e Norvegia. E la revisione del giudizio di Moody’s, sul nostro paese, colpisce anche Assicurazioni Generali, declassata da A1 ad Aa3, Unipol e Poste portate da A2 ad A3 ed Eni da A1 ad A2.
Le valutazioni negative riguardano anche alcuni enti locali italiani. Nel mirino sono finite la regione Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto che subiscono un downgrade. La valutazione a lungo termine di Moody’s scende di un posto per Lombardia (A1), per la città e la provincia di Milano (A2), per la città di Firenze (BAA1), la provincia di Firenze e la regione Toscana (A3), la provincia di Torino (A2), la Regione Umbria (A3), il Veneto e la città di Venezia (A3).
E brutte notizie arrivano anche dalla Banca centrale europea che rivede al ribasso le aspettative di crescita del Pil nell’area euro: secondo le stime del ‘Suvey of Professional Forecasters’ pubblicate sul bollettino Bce, il pil nel 2012 dovrebbe registrare un calo dello 0,1% contro il +0,8% stimato in precedenza e nel 2013 una crescita dell’1,1%, contro la precedente stima dell’1,6%. Mentre le aspettative per il tasso di disoccupazione dovrebbero attestarsi al 10,6% nel 2012 e nel 2013 contro il +10% stimato in precedenza per quest’anno e 9,7% per l’anno prossimo. Per la Bce, quindi, la ripresa economica non potrà che essere “molto graduale” ed avverrà solo se saranno attuate “una combinazione di riforme strutturali e di rispetto delle discipline di bilancio”.
Le richieste di sussidio di disoccupazione negli Usa crollano al livello più basso da marzo 2008 dando spinta alle borse europee che, solo in parte, riescono a recuperare i ribassi segnati per gran parte della seduta. Sul Vecchio Continente pesano ancora le incertezze sulla capacità greca di rispondere alle misure di austerità chieste dall’Ue ed evitare il default, così come le indicazioni fornite da Moody’s che ha modificato il rating di 114 gruppi bancari europei in 16 diversi Paesi dell’eurozona. Sul fronte macroeconomico oggi la Spagna ha collocato titoli a medio termine per circa 4 miliardi di euro. In calo al 4,83% il tasso sui titoli in scadenza nel 2019, mentre quelli a luglio 2015 hanno registrato un rialzo al 3,33%. Aste positive anche per i buoni francesi: collocati titoli per 8,45 miliardi di euro. Netto aumento della domanda sul titolo con scadenza nel gennaio 2015, pari a 3,3 volte l’offerta. Piazza Affari, dopo un avvio in calo dell’1,36%, chiude cedendo lo 0,87% a a 16.369 punti, mentre la piazza di Parigi annulla le perdite e archivia la seduta in progresso dello 0,09%. Francoforte cede lo 0,09%, calo frazionale anche per Londra (-0,12%), Amsterdam invece registra +0,72%. In flessione Madrid (-2,10%) e Lisbona (-0,93%), bene Zurigo (+0,31%) e Atene (+1,87%). In una giornata contrassegnata da un buon volume di scambi a Milano, pari a oltre 2,33 miliardi in controvalore, regge il comparto bancario, mentre Enel conquista la maglia nera.