Questa volta il nostro spazio lo cediamo volentieri a due missionari comboniani che hanno trascorso e trascorrono le loro vite accanto agli “ultimi della terra” per usare una espressione che non piace ai neocinici, a quelli che vogliono rendere “flessibili” solo e sempre i loro vicini, a quelli che chiamano “sfigati” quelli che non ce la fanno.
Ebbene, questi missionari hanno lavorato in Honduras e proprio in uno dei carceri di quel paese, in questi giorni, si è consumata una tragedia della disperazione e della miseria, con decine e decine di morti. Non è stata la prima volta: è una terra povera, di sfruttamento, di colonizzazione; proprio a qualche chilometro dal carcere, la Rai organizza L’isola dei Famosi, una finta lotta per la sopravvivenza accanto a una lotta vera.
Questo parallelo ha ispirato una lettera aperta alla Rai spedita dall’Honduras, con la preghiera di renderla pubblica. Magari la potrebbero leggere dal palco di Sanremo, oppure la ” cattolicissima” direttrice generale potrebbe disporre una sorta di “Par condicio” tra i tempi dedicati alla sfida sull’isola e quelli riservati alle tragedie che si consumano attorno ai finti naufraghi a tariffa.