In attesa della pubblicazione della Consumer Preview di Windows 8, prevista per il 29 febbraio, continuano a filtrare indiscrezioni sul nuovo sistema operativo Microsoft. L’ultima novità riguarda il cambio dello storico logo di Windows, che abbandona la “bandiera” multicolore per tornare alle origini, con una grafica che ricorda più da vicino una classica finestra. Le novità del nuovo sistema operativo, però, non riguardano solo dettagli grafici e la dicono lunga sul momento che sta attraversando il numero uno (in quanto a installazioni) del personal computing.

Tra le novità più succose del nuovo Windows 8 c’è il sistema di controllo, basato sull’interfaccia Metro, che sembra abbandonerà definitivamente il pulsante Start, quello che ha accompagnato milioni di utenti per quasi 17 anni. Metro è l’interfaccia sviluppata da Microsoft per i suoi Windows Phone, e proprio questo legame sembra essere la chiave della nuova strategia elaborata dalle parti di Redmond. Lo stesso dicasi per l’introduzione del Windows Store, mutuato proprio dal mondo smartphone-tablet. Il settore mobile è il punto debole della società guidata da Ballmer e l’avvicinamento tra il sistema per PC e quello per smartphone ha tutta l’aria di un tentativo di sfruttare il dominio del settore desktop e portatili per rilanciare nel mercato in cui Microsoft è più debole.

Secondo uno studio di Cisco, alla fine del 2012 i dispositivi mobili connessi a Internet supereranno il numero di abitanti sul pianeta. Quello di tablet e smartphone rappresenta quindi il mercato più florido e appetibile nel settore informatico. Peccato che Microsoft, in questo ambito, abbia un ruolo pressoché nullo. Nel 2011, gli smartphone equipaggiati con Windows hanno conquistato uno striminzito 1,4% del mercato, contro il 48,8% di Android e il 19,1% di Apple. Numeri che si ripercuotono anche sui risultati finanziari delle aziende: i dati pubblicati parlano, nello stesso trimestre, di 46,3 miliardi di ricavi per Apple e solo 20,89 miliardi per Microsoft. Anche l’accordo con Nokia, che ha abbandonato il glorioso (ma ormai scoppiato) Symbian in favore di Windows, non sembra aver ancora portato i risultati sperati.

La battaglia per la conquista di un maggiore spazio nel settore mobile, però, non è dettata soltanto dal desiderio di ritagliarsi un ruolo in un mercato in crescita. Dalle parti di Redmond devono essersi accorti che, a differenza di quanto accadeva qualche tempo fa, le scelte dei consumatori in tema di sistema operativo subiscono un forte traino proprio dal settore dei dispositivi mobile. Per averne la conferma è sufficiente guardare ai dati: il primo iPhone ha fatto la sua comparsa nel 2007 e, negli ultimi 5 anni, Apple ha quasi triplicato le vendite dei suoi computer negli Stati Uniti. Un caso? Il rischio, per Microsoft, è che il ruolo marginale nel settore mobile finisca per comportare un’erosione anche nel settore in cui fino a oggi regna incontrastata.

Ora, con Windows 8, Ballmer e i suoi cercano di mettere in campo una strategia contraria: avvicinare quanto più possibile l’ambiente desktop e quello mobile per garantirsi un “effetto traino” per chi preferisce muoversi in un ambiente che gli è già familiare. I numeri, in teoria, ci sono tutti: Microsoft può ancora contare su un 84% di installato su PC Desktop e portatili, che offre un buon volume di fuoco in questa operazione. Tante, però, sono anche le incognite con cui fare i conti. Prima tra tutte quell’inerzia negli aggiornamenti che sembra essere una parte del Dna degli utenti Windows. Basti pensare che il numero di installazioni di Windows 7 hanno raggiunto quelle di XP (vecchio di 10 anni) solo nell’ottobre del 2011. Prima che l’interfaccia Metro e il nuovo Windows Store entrino nelle abitudini degli “Windows’ addicted” potrebbe volerci un po’ di tempo.

di Gaspare Rosso

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