Col nuovo sistema operativo Windows 8, l'azienda di Seattle mette in campo un restyling dell'immagine tornando all’antico. Basterà per arginare gli attacchi dei concorrenti? L'azienda di Redmond vanta ancora l'84% delle installazioni nei desktop, ma a livello mobile è ferma all'1,4%. E teme l'invasione dei concorrenti
Tra le novità più succose del nuovo Windows 8 c’è il sistema di controllo, basato sull’interfaccia Metro, che sembra abbandonerà definitivamente il pulsante Start, quello che ha accompagnato milioni di utenti per quasi 17 anni. Metro è l’interfaccia sviluppata da Microsoft per i suoi Windows Phone, e proprio questo legame sembra essere la chiave della nuova strategia elaborata dalle parti di Redmond. Lo stesso dicasi per l’introduzione del Windows Store, mutuato proprio dal mondo smartphone-tablet. Il settore mobile è il punto debole della società guidata da Ballmer e l’avvicinamento tra il sistema per PC e quello per smartphone ha tutta l’aria di un tentativo di sfruttare il dominio del settore desktop e portatili per rilanciare nel mercato in cui Microsoft è più debole.
Secondo uno studio di Cisco, alla fine del 2012 i dispositivi mobili connessi a Internet supereranno il numero di abitanti sul pianeta. Quello di tablet e smartphone rappresenta quindi il mercato più florido e appetibile nel settore informatico. Peccato che Microsoft, in questo ambito, abbia un ruolo pressoché nullo. Nel 2011, gli smartphone equipaggiati con Windows hanno conquistato uno striminzito 1,4% del mercato, contro il 48,8% di Android e il 19,1% di Apple. Numeri che si ripercuotono anche sui risultati finanziari delle aziende: i dati pubblicati parlano, nello stesso trimestre, di 46,3 miliardi di ricavi per Apple e solo 20,89 miliardi per Microsoft. Anche l’accordo con Nokia, che ha abbandonato il glorioso (ma ormai scoppiato) Symbian in favore di Windows, non sembra aver ancora portato i risultati sperati.
La battaglia per la conquista di un maggiore spazio nel settore mobile, però, non è dettata soltanto dal desiderio di ritagliarsi un ruolo in un mercato in crescita. Dalle parti di Redmond devono essersi accorti che, a differenza di quanto accadeva qualche tempo fa, le scelte dei consumatori in tema di sistema operativo subiscono un forte traino proprio dal settore dei dispositivi mobile. Per averne la conferma è sufficiente guardare ai dati: il primo iPhone ha fatto la sua comparsa nel 2007 e, negli ultimi 5 anni, Apple ha quasi triplicato le vendite dei suoi computer negli Stati Uniti. Un caso? Il rischio, per Microsoft, è che il ruolo marginale nel settore mobile finisca per comportare un’erosione anche nel settore in cui fino a oggi regna incontrastata.
Ora, con Windows 8, Ballmer e i suoi cercano di mettere in campo una strategia contraria: avvicinare quanto più possibile l’ambiente desktop e quello mobile per garantirsi un “effetto traino” per chi preferisce muoversi in un ambiente che gli è già familiare. I numeri, in teoria, ci sono tutti: Microsoft può ancora contare su un 84% di installato su PC Desktop e portatili, che offre un buon volume di fuoco in questa operazione. Tante, però, sono anche le incognite con cui fare i conti. Prima tra tutte quell’inerzia negli aggiornamenti che sembra essere una parte del Dna degli utenti Windows. Basti pensare che il numero di installazioni di Windows 7 hanno raggiunto quelle di XP (vecchio di 10 anni) solo nell’ottobre del 2011. Prima che l’interfaccia Metro e il nuovo Windows Store entrino nelle abitudini degli “Windows’ addicted” potrebbe volerci un po’ di tempo.
di Gaspare Rosso