Quando lo scoop non fa notizia. Perché la fa il contro-scoop. Quello della sua smentita. È capitato al video inchiesta, girato pochi giorni fa dai Radicali su alcuni immobili della diocesi di Ferrara dichiarati dal Comune esenti Ici. Quello che era presentato come clamorosa denuncia di una concorrenza sleale si è rivelato a verifiche fatte una ancora più clamorosa gaffe. Non dei Radicali e nemmeno del clero. Bensì del Comune.
Tutto nasce da una richiesta di verifica dell’esenzione Ici avanzata dai pannelliani a dicembre su alcun immobili che ospitano strutture ricettive, quindi non destinate esclusivamente al culto, che fanno riferimento alla Chiesa di Ferrara. Questo dopo le dichiarazioni alla stampa di monsignor Danilo Bisarello (segretario presso il Consiglio diocesano degli affari economici), che assicurava come a questo proposito la diocesi potesse “girare a testa alta”.
Una decina di giorni dopo arriva la risposta dell’assessore alle finanze comunali Luigi Marattin: tre delle strutture segnalate sono esenti, come da verifica dell’ufficio tributi. Non aspettavano altro i Radicali, che prendono per buona la dichiarazione e partono con il video, che verrà pubblicato su youtube e in poche ore finirà sulla prima pagina di Corriere.it. Le immagini, corredate di didascalia, passano in rassegna gli indirizzi “incriminati”. In sottofondo le telefonate, con una voce che si finge interessata ad affittare stanze per una o più notti, che spiegano servizi offerti e relativi costi.
L’indomani arriva l’indietro tutta. Il sindaco Tiziano Tagliani convoca una conferenza stampa d’urgenza e si cosparge il capo di cenere: “Siamo nei guai”. E questo per una “corbelleria”, un “errore macroscopico”, dovuto a “superficialità”. Il funzionario comunale ha commesso una svista, se così si vuol chiamarla, e dato il via libera ai radicali per il loro involontario passo falso.
Dall’ufficio tributi si scopre infatti che su due dei tre coinvolti nel video l’Ici è stato pagato. Per San Girolamo dei Gesuati, di proprietà del Seminario arcivescovile, nel 2011 furono versati 10.860 euro di Ici. La foresteria ‘Cenacolo’ di via Fabbri 414 appartiene invece all’Arcidiocesi e per quella nel 2011 furono versati 1.093,23 euro. Il Seminario di via Fabbri 410, invece, è esente dall’Ici, “ma lo è statutariamente, per l’uso scolastico che viene fatto di quell’edificio”.
Ecco, il contro-scoop è servito. La ciliegina sulla torta arriva ora dai Radicali, che annunciano dopo il ‘mea culpa’ del Comune di voler chiedere i danni: “noi siamo più di chiunque altro parte lesa, sia a causa dell’errore del Comune sia per quanto affermato dalla testata giornalistica ‘Avvenire’ (che se la prende con i Radicali accusandoli di falsità, ndr) e di questo chiederemo i dovuti danni”.