Una donna di 59 anni è stata scoperta al Policlinico Umberto I da un "blitz" compiuto dai senatori Marino e Gramazio: "Aveva solo la flebo con l'acqua fisiologica e i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all'altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza"
La signora, hanno riferito i due senatori, “aveva solo la flebo con l’acqua fisiologica e i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all’altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza”. Nel frattempo, per 4 giorni, la signora è rimasta in barella nella cosiddetta ‘piazzetta’, area del pronto soccorso dove vengono lasciati i pazienti in mancanza di posti letto per i ricoveri. La signora, ha aggiunto Marino, “era stata legata con delle lenzuola a mani e piedi alla barella per evitare cadute, visto che la barella era priva di sponde.
Al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I “la situazione è intollerabile, totalmente indecente” hanno riferito Gramazio e Marino, dopo avere visitato questa mattina anche il San Camillo e il San Giovanni. Nella cosiddetta “piazzetta”, dove ci sarebbe posto per 8 malati – hanno riferito – c’erano almeno 20 persone, con le barelle una accanto all’altra senza corridoi e persone in attesa di trasferimento anche da venerdì”.
La situazione delle strutture romane di pronto soccorso era già al centro delle polemiche dopo che un video, pubblicato la scorsa settimana, aveva ripreso un paziente del San Camillo curato a terra in un corridoio. Dopo l’esplosione del caso, la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine su tutti i pronto soccorso della capitale. Ora, con la denuncia dei due senatori arriva anche l’interessamento del ministero della Salute. Il ministro Balduzzi, infatti, ha comunicato attraverso una nota di avere disposto l’invio d’urgenza di una visita ispettiva presso il Policlinico Umberto I di Roma. Gli ispettori sono già arrivati al Policlinico e stanno raccogliendo tutti gli elementi relativi alla vicenda. “Se sono confermate le informazioni di agenzia in seguito all’iniziativa di alcuni parlamentari – ha detto il ministro – si tratta di una situazione che non è giustificabile in alcun modo. Fermo restando le valutazioni di competenza della Magistratura – sottolinea il ministro – non c’è nulla che possa giustificare una tale indegnità: né il sovraffollamento del pronto soccorso per inappropriatezza degli accessi, né le restrizioni di budget connesse con la necessità da parte delle Regioni in piano di rientro, né altre ragioni di emergenza. Dalla ispezione amministrativa che è già in corso e dalla relazione già chiesta alla presidenza della Regione Lazio nella giornata di giovedì mi attendo elementi per una individuazione delle cause di tale situazione e dei relativi responsabili”.
Che la situazione sia critica, del resto, è stato ammesso anche dal direttore del Dea (dipartimento di emergenza e accettazione) dello stesso policlinico Umberto I: “E’ una cosa che capita spesso – ha detto Claudio Modini – del resto il problema della mancanza di posti per il ricovero non è una novità. Bisogna risolvere queste situazioni. La donna – ha aggiunto Modini – è in coma da tre giorni e viene assistita al meglio, con terapia idrica. Non è nei miei poteri – ha proseguito – trovare il posto dove dovrebbe essere ricoverata, cosa che auspico, ma si cerca comunque di curarla al meglio. In questi casi l’ammalato è comunque assistito. E’ assistita al meglio dalle migliori professionalità medico-infermieristiche, 24 ore su 24. Certo, non dal punto di vista ‘alberghiero’: come comfort starebbe meglio se fosse ricoverata. Ma questo non dipende da noi del pronto soccorso”.
Ma la “normalità” invocata da Modini non ha convinto il senatore Pd Marino: “Presenterò denuncia alla procura della Repubblica. Queste cose non le possiamo tollerare”. Il presidente della commissione d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario nazionale, parlando con i giornalisti al Senato ha aggiunto: “Non si può andare avanti in questo modo ora bisogna investire sulla sanità che non è da considerare solo un costo, ma un investimento”. Sul fatto che il direttore del Dea del Policlinico, Modini, si sia difeso dicendo che “sono cose che capitano spesso” a cuasa della “scarsità dei posti letto”, Marino ha detto laconico: “Nessun commento. Chi ha tali responsabilità, non può rispondere in questo modo”.
Intanto del caso comincia a occuparsi anche la Regione Lazio. Secondo la presidente Renata Polverini, “i cittadini del Lazio possono continuare a fidarsi della sanità pubblica e soprattutto di tutto il personale altamente qualificato, medico e non medico, impegnato quotidianamente a garantire il diritto alla salute delle persone. Questo è il mio impegno principale, insieme alla certezza che alla signora in cura presso il Policlinico Umberto I è garantita la massima assistenza”. “I tecnici della Regione – ha aggiunto Polverini – stanno esaminando il caso in ogni suo aspetto: al termine di questi accertamenti potremo esprimere un giudizio e adottare eventuali provvedimenti sul caso. Dalle prime notizie che abbiamo raccolto, sembra emergere che la paziente sia stata gestita correttamente essendo stata sottoposta a due Tac, una ecografia, tre trasfusioni e assistita nel corso della permanenza al pronto soccorso da un pool polispecialistico di 11 medici”. “A tutela della sanità pubblica e della sua eccellenza – ha concluso Renata Polverini – e nella massima trasparenza, per evitare strumentalizzazioni, comunicheremo tutte le informazioni in merito al caso”.