Querelatelo. E’ l’invito, è la preghiera, è l’appello che rivolgo ai colleghi giornalisti salernitani. Querelate Vincenzo De Luca. Presentate una denuncia in Procura, oppure citatelo in giudizio civile per chiedere il risarcimento dei danni. Non lasciate impunita l’ennesima gratuita offesa che il sindaco Pd di Salerno ha rivolto ai giornalisti, in questo caso a quelli che lavorano nelle redazioni delle testate salernitane, definiti “cafoni e imbecilli” nel corso di un dibattito pubblico alla Camera di Commercio, perché ‘colpevoli’ di aver criticato, interpretato, analizzato, e comunque non lodato acriticamente, le sue iniziative natalizie, i dati sulle ‘Luci d’Artista’, e tutti i portentosi successi che Egli, Lui, Vincenzo Il Magnifico, ritiene di aver raggiunto nell’amministrare Salerno.
Per completezza d’informazione, ecco cosa De Luca ha detto di preciso: “Abbiamo avuto un risultato straordinario, settanta-settantacinque per cento, e ci ritroviamo le televisioni e i giornali locali che dicono il contrario. Ma veramente questa è una città di imbecilli e la principale testimonianza di imbecillità e di cafoneria è nelle redazioni dei giornali locali che sono piene di imbecilli. Io lancerò nei prossimi giorni la lotta di liberazione dai cafoni, apro una nuova stagione di impegno politico in questa città. Dobbiamo aprire una lotta di liberazione, una lotta armata, dobbiamo fare un appello. C’è qualche rarissima eccezione, rarissima, qualcuno che si distrae e che diventa perfino serio e dice perfino cose ragionevoli, ma in generale il 90 per cento sono imbecilli. Gente che è preoccupata solo di fare polemica, di fare titoli falsi per vendere tre copie in più…”.
Querelatelo. Colleghi salernitani, querelatelo. Anche a nome dei salernitani non giornalisti che non si riconoscono nella ‘città di imbecilli’ descritta dal sindaco. Che poi è la stessa città che lo ha rieletto col 75% dei consensi al primo turno – e quindi, caro De Luca, se hai ragione significa che sono stati imbecilli anche nel votarti. E comunque, scherzi a parte, ora basta. Non se ne può più. La linea dell’indecenza è stata superata. Lo so che è antipatico chiedere azioni legali, proprio noi giornalisti che di querele siamo spesso, ingiustamente, vittime. Ma De Luca non ha esitato, anche in un recente passato, a mettere in campo gli avvocati per notificare richieste di cospicui risarcimenti danni alle testate che hanno ospitato opinioni e notizie dissonanti – a cominciare dalle citazioni civili contro il comitato ‘No Crescent’ e gli esponenti della carta stampata che hanno riportato il loro pensiero.
Quindi, cari giornalisti salernitani, non abbiate scrupoli. Reagite. Lasciate perdere le invocazioni al confronto, al dibattito, alla difesa del libero pensiero. Sarebbe fiato sprecato. E non aspettatevi scuse sincere. Non arriveranno. Il personaggio non ama queste cose. Aggredisce. Insulta. Minaccia. E’ recidivo. Vi ricordate quella incredibile affermazione dal palco della convention Pd a Città della Scienza, a Napoli, durante la sfortunata campagna per la poltrona di Governatore della Campania? Era il 4 marzo 2010 e De Luca rivolse la sua attenzione verso la firma di punta de ‘Il Fatto Quotidiano’, il giornalista che sin dal primo minuto si era schierato contro la sua candidatura e contro la scelta di Idv di appoggiarlo, ricordandone le (numerose) vicissitudini giudiziarie. Dicendo: “Spero di incontrare quel grandissimo sfessato di Marco Travaglio di notte, al buio”. Per cantargli una serenata d’amore? Dalla faccia e dal tono, non pareva proprio. Bersani ridacchiava, contento lui. Noi colleghi di Marco, non ridemmo affatto. E le scuse che Di Pietro ‘estorse’ a De Luca nei giorni successivi non cancellarono la violenza di quelle parole. Travaglio rispose querelandolo. E ne ha ottenuto il rinvio a giudizio.
Fatelo anche voi, colleghi salernitani. Querelate Vincenzo De Luca. Altrimenti passerete davvero per imbecilli.