La bozza del provvedimento che arriverà in consiglio dei ministri il 24 febbraio prevede anche la redistribuzione a famiglie e contribuenti più poveri del gettito della lotta all'evasione. Nessun intervento sull'Ici alla Chiesa. Una "black list" per i recidivi della mancata fatturazione. La promessa di una riduzione delle imposte dal 2014, se il bilancio pubblico lo permetterà
Aumentano le multe per chi esporta illegalmente capitali all’estero. Lo prevede la bozza del decreto semplificazioni fiscali che approderà venerdì in consiglio dei ministri. Le nuova sanzioni vanno dal 5 al 20 per cento dell’importo trasferito o che si tenta di trasferire in eccedenza rispetto alla soglia, se il capitale non supera i 10 mila euro; dal 20 per cento al 40 per cento per somme maggiori.
Lo stesso decreto prevede che il frutto della lotta all’evasione fiscale sia “girato” alle famiglie e ai cittadini dal reddito più basso. In particolare, il gettito della lotta all’evasione fiscale che arriverà negli anni 2012 e 2013 sarà destinato a partire dal 2014 a misure di sostegno delle fasce di reddito più basse e in particolare all’aumento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico. Lo prevede l’articolo 15 della bozza del decreto semplificazioni fiscali .
A decorrere dall’anno 2014, si legge nel testo, “le maggiori entrate derivanti negli anni 2012 e 2013 dalle disposizioni di cui al presente decreto in materia di contrasto all’evasione, potenziamento della riscossione e revisione delle sanzioni, accertate, sulla base dei risultati conseguiti sono riassegnate nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica al fondo” previsto dal decreto legge 138 del 2011, “per essere destinate a misure, anche non strutturali, di sostegno del reddito di soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con particolare riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico”.
Nel decreto si parla anche di “liste selettive” nelle quali finiranno i contribuenti recidivi che non emettono lo scontrino o la ricevuta fiscale. “L’Agenzia delle entrate – si legge nell’articolo 9 della bozza – elabora, nell’ambito della propria attività di pianificazione degli accertamenti, liste selettive di contribuenti, i quali siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all’Agenzia stessa o al corpo della Guardia di finanza in ordine alla violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi”.
Sempre sul fronte della lotta all’evasione, il governo guidato da Mario Monti promette una stretta sulle finte Onlus. Nel provvedimento non è prevista al momento l’introduzione dell’Ici sugli immobili della Chiesa e del no-profit ma è presente l’estensione del potere di accesso nei confronti dei soggetti del terzo settore. Tuttavia, ha spiegato lo stesso Monti a Bruxelles, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, l’emendamento sull’imposizione dell’Ici alla Chiesa “è in dirittura d’arrivo”. Monti ha chiesto “pazienza” sull’argomento, che è oggetto di riflessione. “In occasione della mia prima venuta a Bruxelles qualcuno aveva posto la questione – ha ricordato Monti – e io avevo detto che stavamo attentamente riflettendo”. “E’ totalmente comprensibile e oggettivamente utile che il pubblico e la stampa siano impazienti – ha ammesso il premier – Ma c’è tempo per fare le cose…E’ un pò come decidere le Olimpiadi all’ultimo giorno, chiediamo scusa se ci prendiamo un pò di giorni di riflessione, abbiamo articolato la nostra riflessione sulla procedura per gli aiuti di stato e siamo arrivati a una soluzione”. Ma, ha concluso Monti, “non so ancora dire, ma qualcuno di sicuro a Palazzo Chigi lo sa, se (l’emendamento, ndr) viaggia sul decreto di venerdì, comunque è in dirittura d’arrivo”.
Maggiori possibilità di controllo, tornando al provvedimento, sul gioco illegale e sul gioco legale truccato ai danni dei Monopoli. Per gli ispettori dei Monopoli sarà possibile entrare in una sala e giocare, con un monte di 100 mila euro all’anno a disposizione per le puntate a fini di verifica del corretto funzionamento delle “macchinette”.
Nel decreto c’è spazio per la promessa di un calo delle tasse, ”a decorrere dall’anno 2014”, cioè dall’anno successivo al pareggio di bilancio, legato al maggior gettito della lotta all’evasione realizzate nel 2012-13. E sarà condizionato comunque al “rispetto degli obiettivi di finanza pubblica”.
Intanto, dal primo luglio 2012 non saranno iscritti a ruolo crediti fiscali inferiori “a euro 30”, con riferimento ad ogni periodo d’imposta”. Ma “la disposizione non si applica qualora il credito derivi da ripetuta violazione degli obblighi di versamento relativi ad un medesimo tributo”. Di fronte ai debiti verso Equitalia, viene introdotta la “rateazione flessibile” dei pagamenti, cioè rate “variabili di importo crescente per ciascun anno”.
La bozza del decreto prevede anche una “sanatoria” sul 5Xmille, destinati agli enti che non hanno adempiuto a tutte le incombenze nei temi previsti: ”Dall’esercizio finanziario 2012 possono partecipare al riparto del 5 per mille gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di scadenza, agli adempimenti richiesti per l’ammissione al contributo, abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento; presentino le domande di iscrizione e provvedano alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre”.
Per le aziende, ritorna l’elenco clienti-fornitori: ”L’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate”. Per le operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura, “la comunicazione deve essere effettuata qualora le operazioni siano di importo non inferiore ad euro 3.600, comprensivo dell’Iva”.
Quanto alle partite Iva inattive, l’Agenzia delle entrate procederà alla cessazione d’ufficio”.