La nuova polemica sull’articolo 18 innescata ieri dalle dichiarazioni del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia – “difendono assenteisti cronici e ladri” – apre di fatto la campagna elettorale per la successione a viale dell’Astronomia. A rispondere alla numero uno è Alberto Bombassei, vicepresidente della stessa Confindustria e potenziale numero uno nel rinnovo dei vertici previsto per il 24 maggio. “Il tono di ieri del presidente Marcegaglia forse è stato un pò esagerato, un passo falso – ha detto il patron della Brembo – ma l’articolo 18 è al secondo posto tra i motivi di non investimento. Dobbiamo eliminare gli effetti negativi di questa norma che è un grande freno alle assunzioni giovanili”.
Più che una presa di distanza dal suo presidente, insomma, Bombassei sembra smarcarsi per motivi elettorali. Del resto, ha detto, “quando Camusso dice che la l’articolo 18 è una questione di civiltà dice che gli altri Paesi che non hanno l’articolo 18 sono incivili”. Per questo Bombassei chiede di approfondire le norme di Germania e Spagna, “dove c’è una certa libertà di uscita stabilendo un elenco di ragioni su cui si può licenziare”.
Ieri il proprietario della Brembo – che produce freni e ha tra i suoi clienti anche il gruppo Fiat – aveva incassato il pesante sostegno del numero uno del Lingotto Sergio Marchionne, che si era detto pronto a riportare la Fiat nell’associazione degli industriali in caso di una sua elezione. Proprio a Marchionne, l’imprenditore ha dedicato un passaggio del suo intervento durante la registrazione della puntata di Otto e mezzo che sarà trasmessa questa sera: “Lo apprezzo – ha detto – e le sue parole mi hanno fatto estremamente piacere. Ma il suo non è un giudizio sulla mia persona quanto la condivisione di un programma per cambiare Confindustria”.
Bombassei, considerato un “falco” all’interno della associazione degli industriali – firmò il primo accordo in Federmeccanica senza la Cgil – ha poi lanciato un’altra stoccata alla presidente uscente: “Confindustria – ha detto – deve essere equidistante dalla politica. Il mio programma – ha aggiunto – non è una critica al passato, ma è una prevenzione ai problemi che si devono risolvere. E’ cambiato tutto il mondo, quindi anche Confindustria deve essere rivista, non tanto rifondata, ma modificata. Confindustria – ha sottolineato ancora – non deve essere considerata soggetto politico ma deve essere equidistante dalla politica”. Secondo Bombassei, all’inizio del mandato di Emma Marcegaglia, l’associazione aveva “ecceduto nell’adesione troppo intima alla politica. Poi si è allontanata dalla politica con altrettanta volontà. Credo che l’equidistanza sia la posizione più equilibrata”.