Per i manifestanti 4 centimetri di Tav corrisponderebbero ad un anno di pensione, 3 metri ad una scuola materna di 4 sezioni, mezzo chilometro ad un ospedale da 1200 posti, tutta l'opera ad un sussidio di disoccupazione universale per studenti e precari
Poi, anche con l’ausilio del maxi striscione ribattezzato per l’occasione “metro no-tav”, l’elenco di cosa si potrebbe fare in alternativa all’alta velocità Torino-Lione. Quattro centimetri di Tav corrisponderebbero, secondo i calcoli dei manifestanti, ad un anno di pensione. E ancora: 3 metri ad una scuola materna di 4 sezioni, mezzo chilometro ad un ospedale da 1200 posti. Tutta l’opera ad un sussidio di disoccupazione universale per studenti e precari. Per questo l’alta velocità sarebbe per loro “inutile, dannosa e uno spreco di soldi pubblici”. Dalla stazione i manifestanti si sono poi spostati sul ponte di via Stalingrado, lo hanno invaso e da lì sono in partiti bloccando il traffico verso piazza Maggiore prima, la facoltà di Lettere e filosofia poi, dove è previsto nella serata un dibattito con attivisti della val Susa.
Tra gli slogan, oltre all’ormai solito “Sarà dura”, anche attacchi e insulti contro il Procuratore capo del tribunale di Torino Gian Carlo Caselli. “Caselli fa parte del meccanismo repressivo – spiegano i manifestanti – con gli arresti dai lui ordinati è partito un attacco mirato a tutto il movimento no Tav, un attacco alle ragioni stesse di chi contesta un’opera folle e devastante per il territorio”.
La lotta no tav è da tempo la trincea di tutti i movimenti nazionali, compresa Bologna. Per la Val Susa partiranno sabato mattina molti bus. Ad organizzarli, oltre al centro sociale Crash, anche il Tpo di via Casarini e la rete TimeOut. Cosa faranno i bolognesi? “Saliremo in valle decisi e determinati – spiega un manifestante – convinti anche questa volta che tagliare le reti e opporsi alla tav non può essere un reato”.