Il deputato della Lega Nord ha dichiarato: "Non mi sono avvalso di alcuna tutela parlamentare". L'inchiesta nasce da una denuncia presentata il 24 gennaio e l'accusa è di millantato credito
La vicenda nasce da una denuncia sporta lo scorso 24 gennaio e il nodo della questione che chiama in causa il parlamentare riguarda un presunto millantato credito “presso gli onorevoli Gino Capotosti e Alfonso Papa”. Secondo l’accusa, l’avrebbe fatto per ricevere “da una persona identificata (Gfm), candidato partecipante al concorso nazionale di abilitazione alla professione di notaio, la somma di euro 15 mila”. Somma che sarebbe servita “tra il 24 dicembre 2007 e il gennaio 2008” per “remunerare o comunque comperare il favore di taluno dei membri della commissione” che doveva giudicare i candidati”.
In base a quest’ipotesi, la procura ha aperto un’inchiesta iscrivendolo nel registro degli imputati e ha inviato a Gianluca Pini un invito a presentarsi. Lui, dopo averlo comunicato alla procura, ha fatto sapere che “la mia intenzione di confrontarmi con loro in una fase più avanzata dell’inchiesta – sempre che il tutto non venga archiviato prima come mi auguro – e comunque quando mi sarà noto in condizioni di parità su quali fondamenta si basa l’accusa”. Per adesso, al suo posto, semmai parlerà l’esposto che “è mia intenzione depositare”.
E ha aggiunto: “Devo dire che al momento della notifica dell’invito la mia volontà era stata quella di presentarmi immediatamente senza attendere la data dell’invito, in ragione della mia totale estraneità all’accusa. Ho forse peccato di ingenuità perché, poco dopo la notifica riservata dell’invito, sono stato ‘informato’ dalla stampa (!) che queste accuse si fonderebbero su di un misterioso esposto: se ho ben capito anonimo, ma nello stesso tempo ‘dettagliato’”.