E’ il capo della polizia Antonio Manganelli il dirigente pubblico italiano più pagato, con uno stipendio annuo di 621.253,75 euro. Il dato emerge dall’elenco dei manager della pubblica amministrazione depositato alla Camera dal ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi.

Come annunciato, il ministro ha consegnato un primo elenco riguardante le remunerazioni superiori a 294 mila euro. La cifra, che equivale allo stipendio del primo presidente della Corte di cassazione, dovrebbe trasformarsi nel tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti pubblici, attraverso un decreto promesso entro “una quindicina di giorni”. Dal tetto restano esclusi i dirigenti degli organi costituzionali (Quirinale, Parlamento, Corte costituzionale) e degli enti locali.

Nella “classifica” del reddito, dietro al capo della polizia si trova il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, con 562.331,86 euro, seguito dal Capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta (sostituito da Giovanni Tamburino il 3 febbraio) con 543.954,42 euro.

”In una quindicina di giorni da oggi avremo il decreto”, ha assicurato Patroni Griffi in un’intervista al Quotidiano nazionale. I 294mila euro di tetto massimo non saranno cumulabili con altri incarichi, perché “il tetto sarà assoluto”. A questo proposito, la lista consegnata oggi alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera non è completa, proprio perché mancano gli eventuali stipendi cumulati dai manager pubblici che ricoprono altri incarichi. E ha aggiunto il ministro, “non ci sono i benefit perché noi abbiamo chiesto la retribuzione da contratto”. Inoltre, tutti i ministeri hanno consegnato i dati di loro competenza, ma mancano ancora quelli di alcuni enti pubblici.

In quarta posizione si trova il capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia, Vincenzo Fortunato, con 536.906,98 euro. Segue il Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Biagio Ambrate Abrate, con 482.019,26 euro. Sesto, il direttore dei Monopoli di Stato Raffaele Ferrara, con 481.214,86 euro, settimo il Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Giuseppe Valotto, con 481.021,78 euro. Subito dopo un altro militare, il Capo di Stato maggiore della Marina Bruno Branciforte, con 481.006,65 euro.

Il nono posto registra un ex aequo tra Corrado Calabrò, presidente dell’AgCom, e Giovanni Pitruzzella, numero uno dell’Antitrust, con 475.643,38 euro. Chiude la top ten, a pochi centesimi di distanza, il presidente dell’Autorita’ dell’Energia, Pier Paolo Bortoni, che ha ricevuto 475.643 euro.

Dall’undicesimo posto in poi, nella classifica dei dirigenti pubblici meglio pagati si trovano il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli (462.642,56 euro), il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Giuseppe Bernardis (460.052,83 euro), il segretario generale della Difesa Claudio de Bertolis (471.072,44 euro), il segretario generale del ministero degli Affari esteri Giampiero Massolo (412.560 euro), i componenti dell’autorità dell’energia (Valeria Termini, Luigi Carbone, Rocco Colicchio e Alberto Biancardi, con una retribuzione di 396.379 euro). A breve distanza si trovano  i membri dell’Antitrust e dell’AgCom con 396.369,44 euro, e poi il direttore generale della Consob, Antonio Rosati, con 395mila euro (“più la gratifica annuale”) e ancora i componenti dell’autorità di vigilanza sulla Borsa, con 322mila euro.

Le retribuzioni sono comunicate da ogni singola amministrazione. Palazzo Chigi informa che il capo del Dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli guadagna 364.196 euro all’anno. E che “tra il personale dei ruoli con incarico di struttura nessun dipendente supera il tetto del primo presidente della Corte di Cassazione”.

Dagli elenchi emergono gli stipendi di nomi noti fra le poltrone della pubblica amministrazione. La direttrice dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno – sorella del sindaco di Roma Gianni – , guadagna 307.211 euro l’anno (“al netto del contributo di solidarieta’”), il direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera 304.000, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini 300mila, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua 216.711,67 euro.

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