L'accusa per lui e per altre persone sarebbe di associazione per delinquere finalizzata alla truffa sportiva, anche se non è escluso che le ipotesi di reati possano estendersi
Con il giocatore rossoblù sono stati iscritti a registro anche Marco Esposito, che oggi milita nelle fila del Pisa ma che è stato nella difesa del Bari per quattro anni, dal 2005 al 2009. Inoltre ci sarebbe anche uno sportivo di origine algerina, Abdelkader Ghezal, fino all’anno scorso nel team della città pugliese e in questa stagione in forza al Levante, società calcistica della spagnola Valencia, in Spagna. Infine nel registro degli indagati sarebbero stati iscritti anche due ristoratori che hanno esercizi pubblici a Bari e i cui nomi non sono ancora stati resi noti.
Il coinvolgimento di Portanova nascerebbe dalle dichiarazioni agli inquirenti pugliesi di Andrea Masiello, il calciatore dell’Atalanta ed ex del Bari già indagato dalla procura della Repubblica di Cremona (che sta trasmettendo gli atti relativi a Bari). In base alla sua versione, la partita Bologna-Bari, disputatasi nell’ultima giornata del campionato 2010-2011, il 22 maggio scorso, e conclusasi con quattro reti per la squadra ospite, sarebbe stata orchestrata per compensare una precedente combine fallita. A Masiello lo avrebbe detto un altro indagato, Angelino Iacovelli, un portantino che avrebbe garantito di potersi occupare della questione sfruttando le sue conoscenze negli spogliatoi del Bologna.
L’informazione con le dichiarazioni di Masiello era già circolata nei giorni scorsi per quanto abbia portato solo successivamente all’iscrizione dei nuovi indagati. Oltre al nome di Portanova, lo sportivo che sta collaborando con i magistrati aveva fatto anche il nome del capitano rossoblù Marco Di Vaio. E immediate erano state le smentite da parte dei diretti interessati.
In particolare per Albano Guaraldi, presidente della squadra cittadina, “il Bologna è estraneo a tutto. Ho la piena fiducia in tutti i miei giocatori”. Aveva aggiunto Gabriele Bordoni, l’avvocato emiliano che difende Daniele Portanova: “L’accostamento del nome del mio assistito è inaccettabile perché è estraneo a qualsiasi operazione descritta: da parte sua non c’è stata nessuna partecipazione”.
E all’Ansa l’avvocato Bordoni ha aggiunto oggi che Portanova è “al di fuori di qualsiasi contesto di devianza. È sempre stato un paladino del calcio pulito, uno [che] detesta qualsiasi inquinamento. Ne ha fatto una bandiera per tutta la carriera e di quelle cose lì, delle scommesse, non ha mai saputo un fico secco”.