Nello spazio, intitolato all'artista persiano, sono esposte le sculture di "Giang Alphabet", grande installazione dedicata al riciclo dei rifiuti, insieme ad altri lavori: teste di vecchi manichini, parrucche usate, cristalli cinesi, e altri scarti portati a nuova vita
Da un mese, nella Capitale, è possibile non solo vedere gli ultimi lavori di un creativo impegnato, ma anche partecipare di luogo, la nuova galleria Howtan Space, dove fare rete: davvero, dal vivo. “Il nostro – spiega Andrea Saran, il curatore – è un progetto che vuole usare l’arte contemporanea come occasione per interconnettere persone che credono negli stessi valori, che condividono passioni comuni, che preferiscono incontrarsi dal vivo invece che sul web, che intendono superare il social networking recuperando il potere della realtà”.
Dopo i successi in Russia (Moscow Art Fair e Museo di Arte Contemporanea di S. Pietroburgo), di Miami (unico artista alla Palm Beach 3) e di Chicago (Artemundi global fune), la copertina del NY Art Magazine consacra Howtan Re nel firmamento degli artisti contemporanei, mentre il Royal Exhibition Building di Melbourne lo aspetta ad agosto per esporre il nuovo progetto “Green”.
Attualmente all’Howtan Space di Roma sono esposte le sculture di “Giang Alphabet”, grande installazione dedicata al riciclo dei rifiuti, insieme ad altri lavori, sempre molto suggestivi, che, attraverso teste di vecchi manichini, parrucche usate, cristalli cinesi, e altri scarti portati a nuova vita, esprimono l’anima del mondo attuale. “Credo che l’arte – spiega Howtan – sia un linguaggio capace di parlare a tutti proprio per la sua natura emotivamente impattante. Vorrei che questo spazio diventasse un ambiente generativo proprio grazie alle opere che ospita, un posto dove sviluppare valore a partire da idee creative, su qualsiasi piano: politico, ambientale, economico, sociale, artistico, professionale”.