“Ho fatto un commento stringato. Volete sentirlo? Mezza giustizia fatta”: così Silvio Berlusconi ha detto la sua sulla prescrizione al processo Mills, parlando con i giornalisti allo stadio Meazza di Milano.
La dichiarazione dell’ex premier arriva dopo una giornata di polemiche politiche seguite al proscioglimento per prescrizione al processo milanese per corruzione in atti giudiziari.
A pochi minuti dalla sentenza, Angelino Alfano si limita a dare la notizia su twitter senza aggiungere commenti. Ma sono i suoi followers a reagire durissimi. “Vantatene”, ironizza Mattia, “vergognati, è prescrizione grazie alle leggi fatte da voi, dai vostri cavilli e inghippi. Almeno taci”, replica Giovanni e Pin aggiunge “bella forza! Gli avete fatto la legge su misura per accorciare la prescrizione!”. Solo più tardi su Facebook posta il suo commento: “E’ finita la folle corsa del PM ed il tentativo di taroccare anche il calcolo dei tempi di prescrizione pur di ottenere una condanna, solo morale, di Berlusconi”, scrive l’ex guardasigilli. Che prosegue: ” Chiederò in Parlamento di sapere in quanti altri casi i processi a rischio di imminente prescrizione vengono trattati con questo impressionante schieramento di uomini e risorse, pagate dai cittadini che si aspettano sentenze giuste che possano essere eseguite. Ma sono già sicuro che vi saranno ben pochi precedenti. Speriamo, adesso, che i Giudici di Appello possano esaminare più serenamente le ragioni della difesa, mortificate dalla fretta di finire il processo prima della prescrizione che tutti sapevano essere inevitabile”.
Il portavoce nazionale vicario del Pdl Annamaria Bernini ha parlato di “sconfitta dei plotoni d’esecuzione” e si augura che ora “si affronti il problema dei tempi, dei costi e dell’efficienza del servizio giustizia”, senza che “certa magistratura politicizzata interpreti le riforme come una vendetta della politica”. Attacca i rivali politici Daniele Capezzone, secondo cui “il mix di giustizialismo, mancanza di sensibilità liberale e ossessione antiberlusconiana richiederà molto tempo perchè, a sinistra, torni un approccio normale e di buon senso ai temi della giustizia” e Maurizio Lupi è insoddisfatto perché “Berlusconi è innocente”.
Maurizio Gasparri annuncia “iniziative” contro i giudici e spiega che il Pdl farà “una crociata” contro la sentenza. E ha aggiunto: ”Berlusconi è certamente anche innocente nel merito delle vicende al centro del processo milanese. Quel che è grave è che ci siano magistrati che hanno negato l’evidenza sulla prescrizione. Questa gente deve essere allontanata dalla magistratura, nega il diritto e il calendario” e farlo ” è un dovere per garantire i principi della Costituzione” . Gasparri si riferisce al pm Fabio De Pasquale che, dichiara, si è “dimostrato inattendibile, non può continuare a fare il magistrato”.
Anche l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini non condivide la sentenza perché “la prescrizione non restituisce al Presidente Berlusconi il diritto ad una piena difesa per dimostrare la sua innocenza, ma rende vano e inutile l’accanimento giudiziario che Berlusconi ha subito e che nessuno potrà risarcire” e ricorda che “è giunto il tempo di riformare la giustizia”. “Il collegio giudicante ha dovuto rispettare la legge, malgrado la sollecitazione del pm, il ben noto De Pasquale, il quale ha cercato in ogni modo di ignorare i tempi della prescrizione che erano certi e ben precisi”, ha poi dichiarato Fabrizio Cicchitto, spiegando che con la sentenza “è stata evitata la condanna di un innocente anche se in tutti questi anni Berlusconi è stato scientificamente attaccato sul piano giudiziario dai settori politicizzati della magistratura”.
Secondo Gianfranco Rotondi “Berlusconi è lontano anni luce dalle accuse che sono state costruite ad arte per anni” e per Altero Matteoli è stata “bocciata la cocciutagine della procura”, mentre Margherita Boniver, deputato del Pdl e Presidente del Comitato Schengen spera che ora “Berlusconi torni a fare politica a tempo pieno”. Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, ricorda invece che ”le sentenze vanno rispettate” e attende le motivazioni, che entro 90 giorni “diranno qualcosa di più ed entreranno nel merito”.
Sul fronte dell’opposizione, Pierluigi Bersani ha dichiarato nel corso di un’intervista a “Che tempo che fa” in onda stasera, che ”se Silvio Berlusconi cerca l’assoluzione, può sempre rinunciare alla prescrizione. E credo che Ghedini lo sappia”. Le sentenze non vanno mai commentate”, ha tenuto a precisare il segretario del Pd. Tuttavia ha osservato che “mentre si prendeva tempo con artifici vari, come il legittimo impedimento, per impedire la sentenza, il nostro Paese stava andando verso il disastro produttivo, sociale e finanziario”. “Ci siamo occupati di questo – è stata la constatazione di Bersani -. Adesso in Parlamento c’è una nostra proposta che fa sì che per i reati di corruzione si allunghino i tempi della prescrizione: sono interessato a capire cosa farà adesso il Pdl”. A ricordare che prescrizione non coincide con l’assoluzione è il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro perché “cercare di alzare il solito polverone contro i pm nel tentativo di nascondere le vere motivazioni di una sentenza che, come tutti sapevamo, non è di assoluzione ma di altra natura mi sembra abbastanza inutile e sinceramente ipocrita e strumentale”.
Per Antonio Di Pietro “ancora una volta la prescrizione salva Berlusconi dalle sue responsabilità” e sottolinea che “i giudici, anche in esito al dibattimento, non hanno potuto procedere all’assoluzione ‘per non aver commesso il fatto’ perche’, evidentemente, il fatto l’ha commesso eccome. Solo che, anche oggi, come altre volte, tra un rinvio e l’altro, – sottolinea il leader Idv- Berlusconi è riuscito a tirarla così alla lunga da scamparla. Un comportamento, questo, che di regola appartiene ai delinquenti comuni ma, in questo caso, prendiamo atto che si tratta di una persona che era presidente del Consiglio e che si adoperava anche per far fare leggi che riducessero i tempi della prescrizione”. Interviene anche Ignazio Marino del Pd per cui la sentenza di oggi “è solo l’epilogo del pessimo spettacolo cui abbiamo assistito negli ultimi anni”, ovvero “quello di un politico oggetto di un procedimento giudiziario che invece di rinunciare per correttezza all’ incarico istituzionale lo usa per farsene uno scudo e difendere l’indifendibile. Inutile fare i paragoni con le democrazie degli altri paesi dove esponenti di governo hanno rassegnato le dimissioni per non aver pagato i contributi di un domestico, o perché sorpresi a infrangere i limiti di velocità. Tutt’altra cosa il modello di uomo politico che Berlusconi ha incarnato e proposto nel corso della sua carriera, poi ci si stupisce se dai sondaggi emerge che gli italiani non hanno più fiducia nella politica”.
E in Rete la prescirzione dell’ex premier è già trending topic su Twitter, dove centinaia di tweet al minuto con l’hashtag #mills si riversano sul social network. Alcuni internauti la buttano sull’ironia, altri non nascondono rabbia e livore per il verdetto giunto da Milano. “Ruby – scrive un utente – l’ultima speranza della sinistra italiana”, “e ora festeggiamenti da Mills e una notte…”, si legge su diversi tweet postati in Rete. “Vedi che era daltonico – scherza qualcuno – le toghe son nere o son rosse?”; “Milan-Juve: in caso di vittoria juventina Berlusconi chiederà la prescrizione della sconfitta del Milan”. “Ebbene sì – scrive un altro internauta – lo ammetto: ho pagato io Mills”. Ironia e rabbia, ma non solo. Sul web non manca chi solidarizza col Cavaliere, soprattutto su Facebook, come dimostrano i tanti commenti che stanno inondando la pagina fan dell’ex premier, tra i ‘Forza Silviò e i ‘Sei sempre il più grandè. Solidarietà ma anche un pizzico di umorismo: ‘Silvio la spunta sempre. E stasera, scommetto, festeggia col bungabunga”.