Il leader del Carroccio a Sassuolo interviene sulla sentenza Mills: "Anche i giudici vivono il momento politico. Non vivono sulla Luna". E poi annuncia "raccolta firme per leggi di iniziativa popolare contro le rapine di Monti"
Da Sassuolo (Modena), Umberto Bossi da la sua interpretazione sul caso Mills e la prescrizione dell’ex presidente Berlusconi sostenendo come “io spero davvero che sia stato assolto perché non c’entrava niente ma a pensar male…”. Inoltre, annuncia Bossi, la Lega raccoglierà le firme per proporre leggi di iniziativa popolare sui temi che hanno riguardato le iniziative del Governo Monti. “In Italia – ha detto – non si possono fare referendum su tasse e fisco, altrimenti saremmo andati a raccogliere le firme per un referendum contro la linea di rapina del Governo Monti. Adesso faremo delle leggi di iniziativa popolare, raccoglieremo molte firme per obbligare il Parlamento a fare una legge che ripristini i 40 anni per le pensioni. Ma Monti ne ha combinati così tanti di pasticci, che ci si può sbizzarrire a scegliere”.
Bossi, d’altra parte, dice di non avercela con il suo ex alleato, ma agli occhi del leader della Lega il disegno è più chiaro che mai: “Senza i suoi voti, Monti non avrebbe avuto i numeri per tagliare le pensioni”. Ecco perché “è meglio stare da soli che male accompagnati”.
Da soli senza il Pdl è il diktat di via Bellerio anche se “forse ci saranno eccezioni per le candidature” nonostante “in via sistematica andiamo da soli tentando il tutto e per tutto adesso visto che gli altri hanno combinato abbastanza disastri”. Riappacificazione in vista con Berlusconi? “Neanche a parlarne”, secondo Bossi, anche se la vittoria alle amministrative non appare così scontata. Ed e’ lo stesso leader leghista a non nascondere come questa sia una “sfida difficile” ma “molto meglio perdere che vincere e vincere imbonendo la gente”.
Sfida difficile e guai in salsa padana. Perché oggi é emersa anche la storia di Francesco Belsito, il cassiere “taroccatore” della Lega nord che ha falsificato un diploma e due lauree, infilandosi in dubbi investimenti finanziari, non ultimo quello della Tanzania.
Ma secondo Bossi, un passo indietro da Belsito “deve arrivare da lui” visto che “è un bravo amministratore” e, d’altra parte, la Lega “ha sempre avuto amministratori che investivano all’estero”. Perché la Lega ha sempre avuto bisogno di investire visto che “non avevamo i soldi di Berlusconi e delle cooperative rosse”, precisa il Senatur.