Per una volta dobbiamo dare ragione a Berlusconi e torto ai suoi detrattori.
“Il tribunale di Milano mi ha reso mezza giustizia” ha infatti esclamato, dopo la sentenza, il mezzo statista di Arcore. Mai come in questa occasione ha detto il vero, cosa assolutamente insolita per il cavaliere dimezzato. I giudici di Milano, costretti a combattere contro le norme ad personam, contro le giustificazioni di ogni tipo, contro la prescrizione ad orologeria, hanno fatto quello che hanno potuto ed hanno così pronunciato, per restare in tema, una “Mezza sentenza”.
Mezza sentenza lo è davvero, non solo per la prescrizione, ma anche perché dopo aver individuato il corrotto, l’avvocato Mills, continua a mancare il nome e il cognome del corruttore, dunque siamo davvero in presenza di una mezza verità, di una mezza sentenza, di una mezza condanna.
Dal momento che il cavaliere semifurioso ha preannunciato il suo desiderio di non demordere e di reclamare una assoluzione piena, ci sembra giusto dargli una mano e fargli sentire il calore popolare per questa sua giusta esigenza di verità, di moralità, di legalità. Per questo, sul sito di Articolo 21, abbiamo lanciato, insieme a Federico Orlando, storico e valoroso collaboratore di Indro Montanelli, una lettera appello che invitiamo a leggere e firmare.
Dal momento che ha avuto solo “Mezza giustizia” continui a reclamare anche l’altra metà, rinunci ad ogni immunità e alla prescrizione e si faccia processare: già che si trova inchiodi alle sue responsabilità quel gaglioffo che ha corrotto l’avvocato Mills, usando il suo nome e rischiando di trascinarlo nel fango.
Ps. Dal momento che un drappello di squadristi ha già preannunciato una “Crociata contro i giudici di Milano”, sarà ora il caso che le autorità istituzionali e di garanzia, il consiglio superiore della magistratura, e lo stesso presidente Monti provvedano a disarmare questi black block della politica, prima che facciano altri danni.