Sono costretto a scrivere questo comunicato perché c’è in giro un uomo che telefona ad agenti teatrali, produttori, attori eccetera, sostenendo di essere me e chiedendo il numero di telefono di avvenenti attrici con la scusa che mio padre deve fare una commedia. Per fortuna parecchie persone interpellate invece di dargli il numero di telefono dell’attrice, mi hanno telefonato chiedendomi se ero veramente io…Il mondo dello spettacolo è giustamente diffidente.
Non so se qualcuno sia cascato nell’inganno del falso me stesso e se in questo momento il ladro d’identità si stia incontrando con una fanciulla…
Ma ovviamente temo per le conseguenze che questo scambio di identità potrebbe causare…
Spero che si tratti solo di un vanesio e non di un violento… Ma la prudenza mi induce ad agire.
Ho denunciato il fatto alle forze dell’ordine ma visto che, giustamente, hanno cose più urgenti di cui occuparsi, ricorro a questo spazio per segnalare l’imbroglio. A questo punto dovrei fornire qualche indicazione per permettere a chi ricevesse una supposta mia telefonata, di distinguere il vero me stesso dal falso. Ma mi rendo conto che qualunque indicazioni io dessi potrebbe essere letta anche dal mio disonesto alias e quindi si tratterebbe di uno sforzo vano. Come fare?
Proprio non so.
E per inciso vorrei sottolineare che questo fatto mi crea una certa strana sensazione. Sapere che qualcuno finge di essere te è sgradevole e ansiogeno.
Per di più non è la prima volta che mi succede. Questo articolo l’ho già scritto nel 1977, su Lotta Continua, quotidiano comunista che pubblicava le mie vignette.
Una storia particolarmente incredibile. Andai a lavorare sul Gargano, dovevo insegnare a costruire maschere di cartapesta in un centro turistico.
Arrivato nel campeggio che mi ospitava mi presentai alla segreteria con la carta d’identità in mano. Quando dissi il mio nome l’incaricato mi rispose: “Non è possibile! Jacopo Fo è partito questa mattina, è stato qui una settimana. ”
Era successo che mesi prima avevo smarrito il passaporto e qualcuno lo aveva trovato e lo stava usando per fingere di essere me… scoprii poi che usava la mia identità per fare un sacco di domande ai compagni… Non ho mai saputo cosa cercasse di scoprire o come usò le informazioni che raccolse fingendosi un collaboratore di Lotta Continua… Questo episodio non ebbe mai nessun effetto, almeno che io sappia….
Comunque ebbe un effetto potente sulla mia mente.
Già è assurdo che tu perdi il tuo passaporto e lo ritrova uno stronzo che decide di fingersi te… Ma che probabilità poteva esserci che io arrivassi in un campeggio pugliese beccando proprio quello dove il mio alias truffatore aveva passato una settimana? E ancora più incredibile che avessi mancato di incontrarlo solo di poche ore!
Pazzesco.
E’ stato lì che ho iniziato a sospettare che il mondo sia un immenso meccanismo straordinario che ha in cima ai suoi scopi il generare eventi stupefacenti e assolutamente improbabili. E tutte le volte che poi ho sperimentato l’amara sensazione di essere fritto dai rovesci della vita ho continuato a sperare fervidamente che succedesse qualche cosa di assolutamente improbabile che magari mi tirava fuori dai guai.
In effetti, questo atteggiamento positivo non mi ha evitato di beccarmi una serie di sprangate spaventose. Ma quando ti percuotono con il vile metallo, spappolandoti parti essenziali del tuo corpo e della tua mente, incassi meglio i colpi se pensi che potrebbe succedere l’impossibile.
E’ molto improbabile che un energumeno dandoti un pugno spaventoso sulla mascella, che ti butta a terra privo di coscienza e di autostima, si fratturi il polso in modo tale che una scheggia ossea gli comprima un’arteria provocandogli un embolo letale. Ma può succedere. E se può succedere prima o poi succederà.
Il pugno lo prendi lo stesso, ma mentre stramazzi a terra con la coda dell’occhio controlli se chi ti ha colpito sta giustamente morendo… Non so se mi capisci, c’è più suspense, non sei concentrato solo sul soffrire per il pugno ricevuto. Hai altro di ben più gradevole da osservare…
E questo fa la differenza… Se pensi ad altro invece che alla tua mascella, senti anche meno male.
Ad esempio, io penso che questo cretino che si spaccia per me stesso sia realmente riuscito a farsi dare da qualcuno il numero di telefono di un’attrice bellissima, e lei ha accettato di incontrarlo ma poi lui ci ha provato e lei gli ha spaccato la faccia per via che è cintura fuxia di karate. Beh, se fosse andata così avrei solo un problema: la maestra di karate lo sa che ha picchiato il falso me stesso? Oppure va in giro a dire alle sue amiche maestre di karate che Jacopo Fo è un cretino fallocrate che ci prova in modo maleducato?
Vivere è molto entusiasmante. L’unica cosa certa è che, nel bene o nel male, sarai stupito dagli eventi.
Auguri a tutti!
PS. Per inciso ho anche scoperto che intorno a Bologna dovrebbe vivere un mio sosia perfetto. L’ho visto in un vidoclip musicale anni fa, alla tv. Fu una sensazione assurda vedermi cantare una canzone che non conoscevo… Ero con un gruppo di amici e anche loro lo scambiarono per me… Si muoveva pure come me… Ma non sono riuscito a sapere il nome di questo gruppo musicale e quindi scoprire l’identità del mio sosia. Comunque deve essere una brava persona perché nessuno è mai venuto a picchiarmi accusandomi di essere lui.
E spero che anche lui non abbia subito danni per il fatto che ci somigliamo…