Una riforma che raggiunga tre obiettivi: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti. E’ questa per Susanna Camusso, oggi presente al direttivo di Corso d’Italia sulla trattativa con il governo, l’unica “riforma seria” del mercato del lavoro a cui stanno lavorando le parti sociali. Secondo Camusso le tre priorità “guardano in particolare ai giovani e ai tanti esclusi dal mercato del lavoro e rappresentano la modalità unica per ricomporre la dualità senza che si debba scegliere un soggetto contro un altro”.
La riforma che sindacati e governo stanno studiando non sarà comunque risolutiva, per la leader della Cgil, per creare nuova occupazione. “Occorre – ha affermato a questo proposito – dare risposte al tema della crescita, che rimane il punto fondamentale, e ridurre il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati”. L’unica via per favorire la crescita e creare lavoro, ha poi ribadito, è attivare “politiche industriali”. Per il numero uno della confederazione di Corso d’Italia, inoltre, “c’è poi bisogno di anticipare gli investimenti, da una parte allentando il patto di stabilità dei comuni, dall’altra chiamando il sistema delle imprese, pubbliche e private, e chiedere loro di anticipare gli investimenti in programma”. Infine, “bisogna fare politiche pubbliche per produrre lavoro per i giovani e dare una prospettiva al Paese partendo dalla cura di quest’ultimo”.
Infine per il segretario della Cgil il governo “deve battere un colpo sulla Fiat“. Venerdì, in un’intervista al Corriere della Sera, Sergio Marchionne aveva dichiarato che l’azienda automobilistica è pronta a chiudere altri 2 stabilimenti in Italia se gli investimenti negli Stati Uniti non andranno a buon fine.”Adesso che è diventato esplicito il fatto che il gruppo automobilistico non ha intenzione di investire e di rinnovare la produzione nel Paese, ma sta semplicemente domandandosi quali altri due stabilimenti chiudere – ha concluso la Camusso – il governo deve proporre politiche industriali”.