E’ successo, e continua a succedere, a Bologna. Sei anni fa l’associazione culturale Hamelin ha inventato il Festival del Fumetto. Nome di battesimo BilBOLBul, taglio di capelli tipicamente damsiano e dotto: i fumetti non sono di certo soltanto oggetto commerciabile, ma arte pura. L’ottava arte, forse. Il successo è immediato perché Emilio Varrà e soci Hamelin, da buoni pifferai, non sparano tutte le cartucce subito ma le diluiscono nel tempo. Così, anno dopo anno, a Bologna si consolida una manifestazione festivaliera che si apre al mondo, ma si costruisce anche la base su cui produrre e creare fumetto in loco.
Un festival dell’arte contemporanea oggi giunto alla sesta edizione che fanno bene tra Regione, Provincia e Comune a tenersi stretto a suon di finanziamenti (bricioline, ma costanti). Quest’anno si svolge dall’1 al 4 marzo a Bologna e nuovamente rimescola le carte tra grandi maestri e giovani talenti, giocando tematicamente sul concetto di “confine”: quindi contaminazioni tra le arti, innesto naturale tra grafica, illustrazione, disegno e animazione.
Bando ai pretesti ufficiali, BilBOLBul 2012 ha come ispiratissimo ospite il fumetto tedesco contemporaneo. Scena fumettistica vitale e poliedrica che rifiuta etichette e si dà alle forme miste, stili liberi tra china, matita e grafica al computer per un’ondata artistica che non è movimento se non nella sua sacrosanta, sballata ed eterogenea contemporaneità fatta di autobiografie come di atmosfere surreali, di reportage di viaggio come di adattamenti letterari.
Apre proprio il berlinese Atak con la mostra Memorabilia (al museo Archeologico dal 2 marzo al 6 aprile), crogiuolo di anima punk da Berlino Est e cultura pop americana, stralci di pubblicità, cinema e supereroi; prosegue Isabel Kreitz, la miglior disegnatrice tedesca contemporanea, la cui mostra su un brutale serial killer dell’epoca di Weimar sarà all’Hotel Roma di via D’Azeglio che, come il dirimpettaio hotel al Cappello Rosso con già quattro stanze zeppe di disegni e fumetti, le dedica una stanza.
Sempre al Museo Civico Archeologico (dal 2 marzo all’8 aprile), e con un laboratorio in sala Borsa il 4 marzo, Officina Ghermandi. La bottega di lavoro della bolognese Francesca Ghermandi si apre gioiosamente agli ospiti di BilBOLBul in tutto il suo straripante eclettismo. L’esplorazione è completa visto che si entrerà nel laboratorio della disegnatrice e se ne seguiranno le tappe dell’evoluzione narrativa, come si potranno vedere e toccare i materiali preparatori delle sue tavole, tra matite, bozzetti e appunti di lavoro.
Altra pagina voltata e si arriva al francese Blutch (Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, in Strada Maggiore) con la personale Le voyeur che ha come fulcro il rapporto tra sguardo e desiderio, spiando forme femminili, e non solo, da un “buco della serratura”. Al Ram Hotel dal 2 al 23 marzo la mostra Sorry del norvegese Bendik Kalternborn e dal 2 al 15 marzo The last match del lettone Kus!.
Non mancano le proiezioni al cinema Lumiere in collaborazione con la Cineteca di Bologna tra cui un invitante journale intime diretto da Mathieu Amalric (ricordate il capolavoro cinematografico Tournée?) sul disegnatore nizzardo Joann Sfar. Tutte le possibili info su www.bilbolbul.net