"Nascono a partire da un gruppo di aderenti a Gioventù Studentesca, che sarebbe poi diventata Comunione e Liberazione. Vengono definiti 'Gruppo adulto'"
Nel 1988, nell’introduzione del libro intervista a lui dedicato da Gino Agnese, Formigoni veniva definito «una delle più discusse personalità della vita pubblica italiana». A distanza di quasi un quarto di secolo possiamo dire che le cose non sono cambiate, e la definizione è ancora valida. Quello che con molta probabilità è cambiato, però, è lo stesso Formigoni. All’epoca leader cattolico e popolare in crescita, vice presidente del parlamento europeo a Strasburgo e parlamentare a Roma. Oggi, da quasi vent’anni presidente di una delle regioni più importanti d’Italia, più volte indicato come possibile futuro premier – senza mai riuscire nell’impresa –, toccato dagli scandali che hanno coinvolto la sua Giunta e, in alcuni casi, lui stesso. Un uomo di potere, molto diverso dal “monaco” che raccontava Giorgio Torelli, e difficile da riconoscere nelle pagine che allora gli furono dedicate.
Attorno ai ventitré anni, a Milano, decide di diventare Memor Domini. Racconta a Gino Agnese:
Vivevo, come ho già detto più volte, l’esperienza del movimento di Gioventù Studentesca e conoscevo personalmente alcuni che avevano fatto quella che sarebbe stata la mia scelta. Lentamente, quasi inavvertitamente, si fece strada nello scenario del futuro anche questa, tra le altre possibilità. Determinante fu poi il rapporto con un amico più grande, con un sacerdote che mi fece capire che quella scelta di vita potesse essermi chiesta dal Padre Eterno. […] Non si deve pensare che sia stata una cosa tranquilla; non si deve pensare che dentro di me non vi siano state anche ribellioni, che più di una volta non abbia cercato di fuggire. Ma se ripenso alla mia storia, alla mia vita fino adesso, mi accorgo che il Padre Eterno mi ha sempre fatto la grazia di starmi molto vicino.
I Memores Domini sono nati a Milano nel 1964, a partire da un gruppo di aderenti a Gioventù Studentesca, che sarebbe poi diventata Comunione e Liberazione. Don Giussani non ne è il fondatore, ma ha assecondato e guidato l’avviamento dei Memores che, all’interno del movimento di Cl, vengono definiti il “Gruppo adulto”.
Oggi i Memores Domini sono circa 1.600 persone, oltre a 400 aspiranti, distribuiti in 32 Paesi di tutti i continenti. Formalmente sono raggruppati nell’Associazione Laicale Memores Domini, che dal dicembre1988 è riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici come associazione ecclesiale privata universale di Diritto pontificio. L’entrata nel gruppo è qualcosa di riservato, a volte tenuto nascosto anche alle famiglie. Il percorso prevede cinque anni di noviziato e poi l’avvio della “professione” vera e propria. Come racconta lo stesso Formigoni «l’obiettivo complessivo è proprio identificato dallo stesso nostro titolo: i Memores Domini, ossia coloro che fanno memoria del Signore. […] Coloro che vogliono affermare la signoria di Dio sulla loro vita». I Memores testimoniano Cristo nel mondo, imitandolo fin dalla forma di vita con i tre precetti di castità, obbedienza e povertà. Continua Formigoni: «I Memores Domini vivono nel mondo ciascuno con un proprio lavoro; quindi non viviamo in monasteri, viviamo in case, in comunità di quattro, cinque, sei, otto persone. Ciascuno di noi lavora e si guadagna la vita attraverso le professioni e i mestieri più consueti».
Le case dove i Memores praticano vita comune si dividono in case maschili e case femminili. In casa uno degli ospiti ha funzioni di guida, un altro di economo, e tutti si dividono le mansioni. La giornata è scandita dalle preghiere:
Quando sono a Milano, dopo la sveglia, alle 7.15 abbiamo la recita di lodi in comune con gli altri che abitano la mia stessa casa. Le lodi sono un’antica preghiera liturgica della Chiesa, una raccolta di salmi ordinati e divisi secondo una certa scansione. Dopo le Lodi, nel corso della giornata, per chi ne ha la possibilità, vengono l’ora Terza, la Sesta, la Nona, il Vespero, e la Compieta. Dal lunedì alla domenica, per quattro settimane, è diversa la composizione di queste preghiere. Poi, dopo quattro settimane si riprende il ritmo dell’inizio.
(Lorenzo Lipparini, “Formigoni. Biografia non autorizzata” – Editori Internazionali Riuniti)