Faccio una visita a L’Aquila per risolvere il problema della ricostruzione e organizzo con Monti e la Marcegaglia il da farsi.
Misfatto - 28 Febbraio 2012
Mario, L’Aquila non esiste
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- 12:27 - Manovra, Mangiacavalli (Fnopi): "Come sempre vicini agli infermieri che scioperano"
Roma, 20 nov. (Adnkronos Salute) - "La Federazione è da sempre vicina ai colleghi che anche oggi hanno aderito allo sciopero. Così come lo saremo il prossimo 29 novembre in occasione dello sciopero generale. Abbiamo ben chiare le criticità del Servizio sanitario nazionale e proprio per questo stiamo lavorando per portare avanti le istanze di sviluppo professionale". Lo sottolinea in una nota la presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), Barbara Mangiacavalli, in occasione della giornata di sciopero nazionale di medici, infermieri e dirigenti sanitari proclamato per oggi da alcuni sindacati del settore.
"Siamo sempre stati a favore del dialogo con tutte le istituzioni - evidenzia - e il percorso intrapreso dalla Federazione sta producendo dei risultati importanti, come ad esempio l'introduzione di tre nuove lauree magistrali ad indirizzo clinico, che renderanno più attrattiva la nostra professione. Siamo quindi fiduciosi che la strada da percorrere sia quella giusta".
- 12:20 - Iren porta all’assemblea Anci una piazza per promuovere la transizione green
Torino, 18 nov. - (Adnkronos) - Consolidare i legami con le comunità e creare nuove sinergie per lo sviluppo sostenibile dei territori. Sono questi gli obiettivi che guidano la presenza del Gruppo Iren come main partner alla 41° Assemblea annuale di Anci, che si terrà dal 20 al 22 novembre a Torino a cui il Gruppo Iren ha deciso di aderire per valorizzare al meglio il proprio impegno per le comunità e la qualità dei propri servizi alle pubbliche amministrazioni. Il Gruppo sarà presente all’evento con uno stand, situato nel Padiglione 3 del Lingotto Fiere, che richiama la struttura di una piazza italiana e sarà uno spazio aperto di accoglienza per l’incontro con stakeholder e rappresentanti dei territori.
Inoltre, Iren sarà parte attiva del programma di attività dell’Assemblea: giovedì 21 alle 10 il presidente Luca Dal Fabbro parteciperà al panel ‘Facciamo…per Laura un’Italia che accende il futuro’ in cui sarà presente, tra gli altri, il ministro del Lavoro Marina Calderone. Alle 11, invece, si terrà l’evento Iren per la Pa: un ecosistema di servizi per lo sviluppo del territorio e delle comunità locali, una riflessione sul ruolo delle comunità energetiche e dell’efficientamento del patrimonio immobiliare delle pubbliche amministrazioni. L’incontro, a cura di Iren Smart Solutions, vedrà la partecipazione dell’ad di Iren Gianluca Bufo, del presidente Luca Dal Fabbro, e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
- 12:13 - Camera: l'Aula di Montecitorio compie 106 anni
Roma, 20 nov. (Adnkronos) - Compleanno per l'Aula di Montecitorio. Oggi compie infatti 106 anni il nuovo emiciclo progettato e realizzato dall'architetto palermitano Ernesto Basile, dopo dieci anni di lavoro. Il 20 novembre del 1918 l'Assemblea della Camera dei deputati si riuniva per la prima volta nella nuova struttura e l'inaugurazione seguiva di pochi giorni la fine della prima guerra mondiale.
- 11:53 - **Mo: atteso oggi discorso leader Hezbollah**
Beirut, 20 nov. (Adnkronos) - E' atteso per oggi un discorso del leader di Hezbollah, Naim Qassem. Lo fa sapere il Partito di Dio in una nota, dopo che ieri il gruppo aveva annunciato un intervento di Qassem poi rinviato "a data da destinarsi".
- 11:23 - Cop29, Azerbaigian e Kazakistan consapevoli dell'urgenza della transizione
Roma, 20 nov. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza dell'importanza della transizione energetica e dei benefici che questa può portare all'ambiente, all'economia e alla società e cresce anche nei Paesi con economia a base fossile, come l'Azerbaigian e il Kazakistan. Tanto che il 64% degli intervistati azeri (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene la transizione energetica cruciale per combattere il cambiamento climatico. E' quanto emerge dalla ricerca di Fondazione Maire - Ets, la Fondazione del gruppo Maire, società italiana di tecnologia e ingegneria, che lancia a Cop29 la seconda edizione dello studio condotto in collaborazione con Ipsos dal titolo 'Climate goals: winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1: focus Azerbaijan - Kazakhstan'.
L'edizione 2024 aggiunge Azerbaigian e Kazakistan, portando il panel totale a 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cile, Cina, India, Azerbaigian, Kazakistan) con 2000 interviste rivolte a un campione di popolazione altamente istruita e agli opinion leader. La ricerca, sponsorizzata da Nextchem e Tecnimont, società del gruppo Maire, mostra che la comunità internazionale è sempre più consapevole del fatto che la transizione energetica richiede nuove competenze per creare opportunità di business e di lavoro. In generale, lo studio rileva che gli intervistati credono nel valore a lungo termine e nell'impatto positivo della transizione energetica, nonostante le sfide e i costi percepiti a breve termine. I Paesi che si trovano ad affrontare una sfida importante nella transizione verso un'economia sostenibile, basata su soluzioni rinnovabili e circolari, sono quelli che avranno bisogno di maggiori investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze nei prossimi anni.
In Azerbaigian, il 55% degli intervistati considera la transizione energetica una priorità, rispetto al 39% degli intervistati in Kazakistan, il che indica una crescente consapevolezza delle questioni ambientali e delle potenziali opportunità economiche che offrono, suggerendo un terreno fertile per future iniziative 'green'. Più nel dettaglio, in Azerbaigian (96%) e in Kazakistan (93%) gli intervistati hanno sentito parlare della transizione energetica: il 43% in Azerbaigian (più alto della Cina) e il 29% in Kazakistan (il tasso più basso dei 12 Paesi) ne ha 'molta familiarità'. Il 39% in Kazakistan e il 55% in Azerbaigian hanno dichiarato che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei (e quasi uguale all'Italia), dietro a India, Turchia e Cina (65-70%).
Nel breve periodo, poi, i costi supereranno i benefici per il 57% degli intervistati in Kazakistan e per il 31% in Azerbaigian (in linea con la Turchia). Sul fronte delle competenze, la formazione e l'aggiornamento sono fondamentali sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), Usa e Arabia Saudita (75%). Il 62% degli intervistati in Azerbaigian e il 58% in Kazakistan ritiene necessario accrescere l’abilità di risoluzione dei problemi mentre gli intervistati del Kazakistan hanno dichiarato che la soft skill più richiesta è il pensiero critico (68%) e che la presenza di professionisti qualificati per la transizione energetica dovrebbe essere aumentata (82%).
Stando allo studio, il processo di transizione energetica richiede una sostanziale riqualificazione della forza lavoro sia in Azerbaigian che in Kazakistan. Il diffuso riconoscimento di questa esigenza, si manifesta con la necessità di una formazione superiore quanto ai temi legati alla transizione energetica. Le competenze richieste vanno dalle conoscenze tecniche alle cosidette soft skill. In Kazakistan, con le sue vaste risorse naturali e le infrastrutture energetiche esistenti, l'attenzione è rivolta soprattutto all'analisi e alla valutazione dell'impatto ambientale. In Azerbaigian, dove l'enfasi sulla diversificazione del settore energetico è sempre maggiore, lo sviluppo di competenze in materia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili è fondamentale per la transizione del Paese verso un mix energetico più sostenibile. In Azerbaigian, il problem solving è considerato una priorità, poiché la transizione presenta diverse sfide che richiedono soluzioni innovative. In Kazakistan, le capacità di pensiero critico sono considerate essenziali per analizzare dati complessi, valutare approcci alternativi e prendere decisioni informate.
Per Fabrizio Di Amato, presidente di Fondazione Maire e del gruppo Maire, "i risultati di questo studio su Azerbaigian e Kazakistan dimostrano che la transizione energetica è possibile in tutte le geografie con un approccio graduale, al quale contribuiscono tutte le soluzioni tecnologiche disponibili, tra cui anche il gas decarbonizzato. Spero che l’impegno della nostra Fondazione acceleri l’adozione di politiche pubbliche per implementare la formazione di competenze indispensabili a sostenere questo cambio di paradigma”.
- 11:23 - Cop29, Azerbaigian e Kazakistan consapevoli dell'urgenza della transizione
Roma, 20 nov. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza dell'importanza della transizione energetica e dei benefici che questa può portare all'ambiente, all'economia e alla società e cresce anche nei Paesi con economia a base fossile, come l'Azerbaigian e il Kazakistan. Tanto che il 64% degli intervistati azeri (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene la transizione energetica cruciale per combattere il cambiamento climatico. E' quanto emerge dalla ricerca di Fondazione Maire - Ets, la Fondazione del gruppo Maire, società italiana di tecnologia e ingegneria, che lancia a Cop29 la seconda edizione dello studio condotto in collaborazione con Ipsos dal titolo 'Climate goals: winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1: focus Azerbaijan - Kazakhstan'.
L'edizione 2024 aggiunge Azerbaigian e Kazakistan, portando il panel totale a 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cile, Cina, India, Azerbaigian, Kazakistan) con 2000 interviste rivolte a un campione di popolazione altamente istruita e agli opinion leader. La ricerca, sponsorizzata da Nextchem e Tecnimont, società del gruppo Maire, mostra che la comunità internazionale è sempre più consapevole del fatto che la transizione energetica richiede nuove competenze per creare opportunità di business e di lavoro. In generale, lo studio rileva che gli intervistati credono nel valore a lungo termine e nell'impatto positivo della transizione energetica, nonostante le sfide e i costi percepiti a breve termine. I Paesi che si trovano ad affrontare una sfida importante nella transizione verso un'economia sostenibile, basata su soluzioni rinnovabili e circolari, sono quelli che avranno bisogno di maggiori investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze nei prossimi anni.
In Azerbaigian, il 55% degli intervistati considera la transizione energetica una priorità, rispetto al 39% degli intervistati in Kazakistan, il che indica una crescente consapevolezza delle questioni ambientali e delle potenziali opportunità economiche che offrono, suggerendo un terreno fertile per future iniziative 'green'. Più nel dettaglio, in Azerbaigian (96%) e in Kazakistan (93%) gli intervistati hanno sentito parlare della transizione energetica: il 43% in Azerbaigian (più alto della Cina) e il 29% in Kazakistan (il tasso più basso dei 12 Paesi) ne ha 'molta familiarità'. Il 39% in Kazakistan e il 55% in Azerbaigian hanno dichiarato che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei (e quasi uguale all'Italia), dietro a India, Turchia e Cina (65-70%).
Nel breve periodo, poi, i costi supereranno i benefici per il 57% degli intervistati in Kazakistan e per il 31% in Azerbaigian (in linea con la Turchia). Sul fronte delle competenze, la formazione e l'aggiornamento sono fondamentali sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), Usa e Arabia Saudita (75%). Il 62% degli intervistati in Azerbaigian e il 58% in Kazakistan ritiene necessario accrescere l’abilità di risoluzione dei problemi mentre gli intervistati del Kazakistan hanno dichiarato che la soft skill più richiesta è il pensiero critico (68%) e che la presenza di professionisti qualificati per la transizione energetica dovrebbe essere aumentata (82%).
Stando allo studio, il processo di transizione energetica richiede una sostanziale riqualificazione della forza lavoro sia in Azerbaigian che in Kazakistan. Il diffuso riconoscimento di questa esigenza, si manifesta con la necessità di una formazione superiore quanto ai temi legati alla transizione energetica. Le competenze richieste vanno dalle conoscenze tecniche alle cosidette soft skill. In Kazakistan, con le sue vaste risorse naturali e le infrastrutture energetiche esistenti, l'attenzione è rivolta soprattutto all'analisi e alla valutazione dell'impatto ambientale. In Azerbaigian, dove l'enfasi sulla diversificazione del settore energetico è sempre maggiore, lo sviluppo di competenze in materia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili è fondamentale per la transizione del Paese verso un mix energetico più sostenibile. In Azerbaigian, il problem solving è considerato una priorità, poiché la transizione presenta diverse sfide che richiedono soluzioni innovative. In Kazakistan, le capacità di pensiero critico sono considerate essenziali per analizzare dati complessi, valutare approcci alternativi e prendere decisioni informate.
Per Fabrizio Di Amato, presidente di Fondazione Maire e del gruppo Maire, "i risultati di questo studio su Azerbaigian e Kazakistan dimostrano che la transizione energetica è possibile in tutte le geografie con un approccio graduale, al quale contribuiscono tutte le soluzioni tecnologiche disponibili, tra cui anche il gas decarbonizzato. Spero che l’impegno della nostra Fondazione acceleri l’adozione di politiche pubbliche per implementare la formazione di competenze indispensabili a sostenere questo cambio di paradigma”.
- 11:10 - Pozzolini (Leo Pharma): "Ricerca e partnership per cura eczema cronico mani"
Roma, 20 nov. (Adnkronos Salute) - “L'eczema cronico delle mani è una patologia invalidante, non solamente da un punto di vista prettamente clinico, ma anche per l'impatto psicologico che può avere”. Così Paolo Pozzolini, Vice President and General Manager LEO Pharma Italia, all’Adnkronos Salute, spiega come “la ricerca e, chiaramente, la partnership con altre aziende ha portato a una soluzione terapeutica “che vorremmo portare sul mercato in tempi brevi. Delgocitinib è il primo trattamento topico specificamente indicato per pazienti adulti affetti da eczema cronico delle mani, da moderato a grave, per i quali i corticosteroidi topici sono inadeguati o inappropriati. Si tratta di una cura “innovativa per soddisfare quel bisogno che è ancora così insoddisfatto” perché la malattia, “che interessa la pelle delle mani, non impatta solo sulla vita professionale. Interessando parti del corpo chiaramente visibili” può compromettere anche le “relazioni sociali”.
Da sempre “Leo Pharma è impegnata in dermatologia - ricorda Pozzolini - È un'azienda presente da 12 anni nel nostro Paese, ma ha 108 anni di storia spesi in quest'area della medicina, le patologie dermatologiche”. Oltre che nell’eczema cronico delle mani, “siamo impegnati nella cura della psoriasi, nella dermatite atopica e cerchiamo sempre delle soluzioni che possano essere innovative, il primo di una nuova classe di farmaci ad esempio, oppure che possano soddisfare i bisogni” dei pazienti “che ancora non hanno trovato soluzioni ottimali”. A tale proposito, l’azienda è impegnata “anche per cercare delle partnership” per la ricerca su “malattie rare” e vogliamo essere i partner di riferimento per i dermatologi. - “Lo siamo stati nel passato, lo siamo attualmente e lo saremo nel futuro - conclude - per questa specialità medica”.