“E adesso il Cavaliere può pensare al Quirinale”, scrive Paolo Guzzanti sul Giornale. Gli ostacoli sarebbero soltanto un ipotetico Napolitano bis o un plebiscitario Monti for President.
Quale formidabile impresa ha salvato B. dal Viale del Tramonto, rendendolo improvvisamente degno di diventare Capo di uno Stato?
Proprio Lui, mondialmente sputtanato com’è e non più spendibile neanche come amministratore di condominio. Leggiamo che è stato “rimesso in pista” dalla sentenza Mills. Perché? È stato scagionato? No, è stato prescritto. Ha raggiunto, cioè, il suo obiettivo principale. Sfuggire alle conseguenze delle sue azioni.
Questo, secondo Guzzanti, fa di lui un futuro possibile Padre della Patria. “Se ci fosse stata la tanto attesa condanna, sarebbe fuori corsa anche per il Quirinale. Invece: niente condanna niente esclusione”.
Certo in famiglia la vocazione all’intrattenimento è ben radicata, Corrado, Sabina e Caterina sono più camaleontici, più creativi, più sferzanti, ma anche il vecchio padre se la cava. La sua specialità è la barzelletta seria, la scrive restando imperturbabile, la recita come se ci credesse. Poi passa con il cappello in mano e ramazza qualche spicciolo.
Il Fatto Quotidiano, 28 Febbraio 2012