L'ora svincolato ex centrocampista rossoblù si sfoga con la moglie sul social network: “Mi arrivano sempre notizie di M... da quella c... di città!”. Clamoroso precedente quello del 2003, protagonista il mister rossoblu... Guidolin
Galeotto fu il social network. Massimo Mutarelli, e signora Antonella, spernacchiano la città di Bologna su Twitter e succede il finimondo. Al 34enne comasco, ex centrocampista del Bologna Fc tra il 2009 e il 2011, 33 presenze, un gol e parecchi falli fatti, è scappato un riferimento offensivo alla città di Bologna twittando: “Mi arrivano sempre notizie di M… da quella c… di città!!!”.
Un astio che probabilmente deriva dai 3200 euro che l’ex di Palermo e Lazio, oggi svincolato, dovrà pagare per aver circolato indebitamente nel centro città con un pass invalidi T7. Anche se è la moglie Antonella a divertirsi un mondo nel rilanciare un giochino che in casa Mutarelli pare essere molto di moda: “Bologna amore, quella c… di città si chiama Bolognaaaaaa… O Merdogna… decidi tu!”.
Ma si sa, scrivere qualcosa su un social network nel 2012 è ben più rischioso che urlare in mezzo a Piazza Maggiore, tanto che Mutarelli riceve immediatamente tweet sdegnati di risposta, fino a quando i coniugi cancellano le offese gratuite dal web e la consorte tenta una disperata difesa: “Non credo di aver offeso in nessun modo il Bologna calcio o i bolognesi, io ho espresso un parere sulla città…”. Quanto all’ex calciatore, sempre la signora Mutarelli fa sapere che il marito alludeva al grave stato di salute di un suo conoscente bolognese.
Mutarelli non è comunque il primo personaggio del mondo del calcio bolognese ad avere accostato il sinonimo più volgare e colorito di “escrementi” alla città che l’ha accolto nel dicembre 2008 sotto l’egida di un altro tosto laziale come Mihajlovic, mister bolognese dell’epoca. Prima di lui, il caso più clamoroso fu nel 2003 quello dell’allenatore Francesco Guidolin, giusto l’altro ieri corsaro a Bologna con la sua Udinese e appena premiato con la Panchina d’Oro, che uscendo dal Dall’Ara si rivolse alla tribuna con “Un città di M….”.
d.t.