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USA 2012: Romney se la cava grazie ai Paperoni

Mitt Romney la scampa con il voto dei ricchi. Rick Santorum gli resta in scia grazie ai ‘beati’ del Vangelo. L’ex governatore del Massachussetts fa doppietta nel Michigan e in Arizona e torna a essere il favorito, oltre che il battistrada. L’ex senatore della Pennsylvania fa due volte secondo, una bene, l’altra meno, e resta in corsa.

Newt Gingrich fa cilecca, ma già lo si sapeva perché lui risparmia le forze e i soldi in vista del Super-Martedì, il 6 marzo, quando si voterà in dieci Stati, molti a lui sulla carta favorevoli; e Ron Paul resta lì, senza speranza di farcela, ma deciso a non mollare. I risultati del Michigan e dell’Arizona confermano che, quest’anno, le primarie repubblicane sono una corsa ad usura.

Vincendo nel Michigan, lo Stato dov’è nato e dove suo padre è stato governatore, Romney evita di finire fuori gioco, perché una sconfitta lì lo avrebbe definitivamente bollato come perdente. Ma Santorum gli è dietro a un’incollatura, dopo essergli stato persino davanti nei sondaggi: 41% contro 37%. Il successo in Arizona è più netto, ma meno pesante: 43% contro 28%.

Nessuno dei due Stati assegna abbastanza delegati per dare un vantaggio significativo nella corsa a quota 1143, la cifra magica di quelli necessari ad ottenere la nomination dalla convention di Tampa, in Florida, a fine agosto. E, nella conta, neppure il Super-Martedì sarà determinante.

Dovesse andare proprio male anche il 6 marzo, è probabile che Gingrich si faccia da parte. E così il campo ultra-conservatore e religioso, oltre che quello populista e qualunquista del Tea Party, si troverebbero riuniti sotto le bandiere di Santorum, che diventerebbe, quindi, ancora più pericoloso per Romney. E pure per il partito repubblicano, che, se dovesse affidargli la nomination, si condannerebbe a priori alla sconfitta nelle presidenziali del 6 novembre.

Scampato il pericolo in Michigan, Romney è subito tornato a comportarsi da candidato alla Casa Bianca, ignorando Santorum e attaccando il presidente democratico Barack Obama, che –dice- porta l’America al declino con il suo fallimento. Ma i dati della Cnn che scompongono il voto dello Stato per fascia di reddito possono incoraggiarlo e inquietarlo nello stesso tempo: lui prende i voti dei ricchi, quelli che guadagnano dai 50 mila dollari all’anno in su; e Santorum quelli di chi sta sotto tale soglia.
Ora, i repubblicani che guadagnano meno di 50mila dollari l’anno sono relativamente pochi, un terzo circa dei votanti; ma se quella fascia ti vota contro all’Election Day, i Paperoni non bastano a portarti alla Casa Bianca.

(Nella foto: Mitt Romney, LaPresse)