Intanto, stasera al teatro Golden di Roma, dopo il successo della prima messa in scena del 15 febbraio, torna “Dietro i tuoi passi – La storia di Peppino Impastato”, per la regia di Massimo Natale. Tutti ricorderanno la drammatica storia: Impastato saltò in aria due giorni prima del voto con cui si candidava alle elezioni comunali contro la mafia e dopo aver fondato “Radio Aut”, per combattere l’omertà. La morte coincise con il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro e venne rubricata come “incidente sul lavoro” (poi, dopo che gli amici misero a disposizione degli inquirenti molti indizi dell’esecuzione, diventò “suicidio”).
Quest’allestimento è un atto d’amore verso un personaggio che ha lasciato alla storia d’Italia una testimonianza esemplare di coraggio e dignità ma anche un richiamo alla responsabilità del teatro. “Siamo convinti – spiega Massimo Natale – che il teatro possa e debba contribuire a salvare dalle ingiurie nel tempo e dall’oblio grandi uomini come Peppino Impastato, che è sicuramente un simbolo. Un personaggio che con la sua vita ci ha lasciato un messaggio preciso, chiaro, inequivocabile. La mafia, e con essa il silenzio, è da combattere sempre e comunque: a testa alta, senza timori”.
Lo spettacolo è molto emozionante e riesce ad aggiungere ancora dell’altro a una storia già raccontata molte volte anche da artisti importanti (“I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana ce l’hanno descritta con forza e chiarezza). “Questo spettacolo – continua il regista – ha voluto sottolineare l’incomunicabilità: gli ostacoli nati nei rapporti tra famigliari, nei rapporti con la gente, con i paesani. E’ per questo che il nostro palco lo abbiamo voluto pieno di ostacoli, di barriere, di impedimenti. Perché Peppino si è dovuto muovere, nella vita, tra ostacoli spesso invisibili ma non per questo meno efficaci. Ostacoli che lo hanno piano piano isolato”. I bravissimi Domenico Cangialosi, Claudia Perna, Calogero Macaluso e Francesco Basile, ideatori della mise en scène, rendono anche omaggio agli altri eroi civili: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Carlo Alberto dalla Chiesa.