E’ iniziato questa mattina a Mantova, ed è stato subito rinviato al 2 ottobre 2012, il processo che vede imputati per diffamazione a mezzo stampa in concorso tre giornalisti: il direttore di Estense.com Marco Zavagli, quelli de La Nuova Ferrara Paolo Boldrini e Daniele Predieri, e Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, morto a 18 anni il 25 settembre 2005 durante il controllo di quattro poliziotti, già condannati due volte per la sua morte.

Ad accusarli di diffamazione il pm Mariaemanuela Guerra, il magistrato che condusse per primo le indagini sulla morte di Aldrovandi, salvo poi rinunciare per motivi personali e famigliari, per alcune frasi ritenute lesive della propria reputazione dette dalla Moretti e riportate dai giornalisti.

Al processo la pm Guerra si è costituita parte civile, ma solo nei confronti dei tre giornalisti, risparmiando la Moretti. Ai cronisti ha chiesto un risarcimento “non inferiore ai 300mila euro” per averle “cagionato gravissimi danni all’onore e al prestigio, sia sul piano professionale sia sul piano personale”, più la richiesta aggiuntiva di non meno di un milione e mezzo di danni nel processo civile, attivato sempre dalla pm Guerra nei confronti de La Nuova Ferrara e in calendario il 21 marzo davanti al Tribunale di Ancona.

Il caso più singolare, tra i tre giornalisti imputati, è quello del direttore di Estense.com, Zavagli: imputato per un articolo scritto da una collega, Alessandra Mura, ma ritenuto, sia dal pm che dal gip di Mantova, da rinviare a giudizio in quanto “Alessandra Mura” poteva essere uno pseudonimo. Vicenda kafkiana che questa mattina ha visto l’epilogo dell’uscita di scena dal processo di Zavagli che la Procura ha riconosciuto non essere l’autore di uno degli articoli interessati: non aveva quindi usato uno pseudonimo.

Registrato il rinvio dovuto all’impossibilità dell’avvocato Giovanni Flora, che assiste la Guerra, il 2 di ottobre prossimo tra i testimoni che potrebbero essere chiamati in aula ci sono praticamente tutti i protagonisti della vicenda giudiziaria Aldrovandi: i giudici Francesco Caruso e Monica Bighetti, il pm Nicola Proto, gli ex procuratori capo Severino Messina e Rosario Minna, il giudice d’appello Luca Ghedini, oltre al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che accompagnò come avvocato in procura la testimone Anne Marie Tseguaeu.

Al margine dell’udienza di questa mattina Patrizia Moretti ha dichiarato: “La situazione si è ribaltata. Mi aspettavo che la pm Guerra ci chiedesse scusa e non che ci trascinasse in tribunale chiedendo soldi. Lei non ha avuto un figlio morto durante un controllo di polizia, io sì. Dovrebbe avere almeno la decenza di lasciarci in pace”.

d.t.

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