La protesta davanti alla sede del Pd a Roma

Autostrada A32 Torino-Bardonecchia bloccata in entrambe le direzioni, tangenziale di Bologna e A14 paralizzate, stazioni ferroviarie di Torino e Genova temporaneamente occupate: come già annunciato, i No Tav sono tornati a manifestare in tutta Italia. Da Roma ad Ancona, da Trieste a Firenze, da Brescia a Bergamo, per finire a Napoli e Genova le scene sono sempre le stesse: tangenziali occupate, stazioni ferroviarie militarizzate e traffico impazzito. Per il momento, però, non si registrano scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.

La politica, da par sua, non è rimasta a guardare. Il premier Mario Monti, infatti, ha convocato per domani pomeriggio a Palazzo Chigi (al suo rientro da Bruxelles dove si trova per il Consiglio europeo) una riunione sui lavori per l’asse ferroviario TAV Torino-Lione. Obiettivo: verificarne lo stato di avanzamento nelle necessarie misure di sicurezza. Alla riunione parteciperanno il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il ministro dello Sviluppo Economico, Trasporti e Infrastrutture Corrado Passera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e il commissario straordinario di governo Mario Virano.

Ciò che avrebbero fatto i No Tav, del resto, era già ampiamente preventivabile. “Occupiamo tutto” è stato lo slogan che dalle 18 ha guidato le proteste No Tav organizzate in tutto il Paese. E si concentreranno in blocchi stradali e occupazione di stazioni ferroviarie. Per alcuni però la mobilitazione è scattata prima. A Roma nel pomeriggio è stata occupata con un rapido blitz la sede del Partito democratico. Poi, in serata, un gruppo di attivisti dei ha bloccato il traffico in via Prenestina a Roma sfilando in corteo. I manifestanti, alcune decine, erano partiti da Porta Maggiore. Durante il corteo, bruciati qualche cassonetti, con i vigili del fuoco impegnati a spegnere le fiamme.

Bussoleno, nella piazza del mercato, si è tenuta l’assemblea dei movimenti No Tav per concordare le prossime iniziative di protesta contro la Torino-Lione. A partecipare un centinaio di persone che durante l’incontro hanno espresso solidarietà a Federico Cambursano, il giovane arrestato ieri. “Dobbiamo stringerci intorno a Federico – ha detto Mario Solara, attivista no tav e vicino di casa del ragazzo – una persona dolcissima, un ragazzo fragile, indifeso che non sarebbe capace di fare del male a mezza mosca. Federico – ha concluso – ha bisogno del nostro sostegno, non lasciamolo solo”. All’assemblea ha preso parte anche il leader storico del movimento Alberto Perino, che si è presentato con un braccio fasciato per la frattura del gomito e si è limitato a dire: “Vogliono che torniamo a casa ma noi non ci ritorneremo. Li faremo impazzire tutti”. L’assemblea ha quindi deciso di organizzare un corteo ed un presidio a Bussoleno. In serata, invece, sull’A32 Torino-Bardonecchia circa mille manifestanti hanno occupato entrambe le carreggiate dell’autostrada a cinque chilometri dall’uscita di Susa, all’altezza della galleria “Prapontin”. La circolazione è stata interrotta tra Susa e Avigliana e anche a Venaus, dove i No Tav hanno organizzato un altro blocco autostradale. Contemporaneamente, nei pressi della galleria Prapontin, gli attivisti stanno cercando di prevenire l’arrivo delle forze dell’ordine, posizionando reti e tronchi d’albero all’altezza di una galleria, smontando anche i guard-rail dell’arteria e dando alle fiamme un montacarichi. Sul posto, due idranti della polizia. Immediati i problemi alla circolazione, con una lunga fila di tir creatasi a causa del blocco. Altri No-Tav hanno bloccato la vicina statale 24.

Bologna gli attivisti hanno fatto irruzione al punto informativo di Rete ferroviaria italiana di via Carracci, a ridosso dell’ingresso posteriore della stazione, accesso attualmente chiuso per i lavori della alta velocità. In serata, invece, circa 400 persone sono partite da Piazza Maggiore in direzione delle due Torri. Ad aprire il corteo lo striscione con la scritta “Blocchiamo tutto! Siamo tutti no tav” del centro sociale Tpo e un altro del laboratorio Cres con su scritto “Giù le mani dalla Val di Susa. Siamo tutti valsusini”. Il corteo, poi, dopo aver sfilato lungo le vie del centro, punta ora ad occupare la Tangenziale di Bologna. “Tangenziale, tangenziale” è lo slogan che urlano i militanti. Diversi gli slogan contro l’attuale governo, definito “politico” e i cori di solidarietà per i manifestanti della Val di Susa rimasti coinvolti negli scontri con le forze dell’ordine. Il corteo (quasi mille persone) ha percorso la parte esterna dei viali di circonvallazione causando blocchi del traffico, per poi imboccare via Stalingrado in direzione dell’imbocco della Tangenziale, bloccandola completamente intorno alle 20.30. Una parte dei manifestanti, inoltre, si è diretta verso la vicina autostrada A14: anche quest’ultima è stata bloccata intorno alle 21. Molti i cori sulla “Val di Susa Libera” e contro Giancarlo Caselli, il procuratore capo di Torino accusato di criminalizzare il movimento No Tav. La gente si è seduta sull’asfalto ed è iniziata un’assemblea per decidere se continuare con l’occupazione a oltranza oppure sciogliere il presidio e tornare in città. Nel frattempo, poco distante dal luogo del blocco la polizia si è schierata in assetto antisommossa. Intorno alle 22,30, poi, i manifestanti hanno sciolto il presidio e sono rientrati in città alla spicciolata.

A Torino una trentina di persone ha bloccato lo svincolo di Corso Francia della tangenziale, nel Comune di Rivoli. I manifestanti hanno distribuito volantini agli automobilisti, che per tutta risposta hanno contestato l’occupazione, che si ripete da tre giorni. Circa duecento manifestanti No Tav, che si erano raccolti in presidio sotto la sede Rai di Torino, hanno bloccato via Verdi e la vicina via Rossini e un corteo di circa 300 persone si è diretto in centro città. I manifestanti, in corteo si stanno dirigendo verso il centro cittadino. L’intenzione dei manifestanti, che scandiscono slogan come “andate via, la Valle non vi vuole” e “la Valsusa paura non ne ha”, prima di raggiungere la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Qui gli attivisti si sono seduti sulle banchine del binario 17, dove è stato bloccato un Frecciarossa che si era appena messo in movimento. Altri si sono sparpagliati sui diversi binari dello scalo ferroviario, bloccando, di fatto, tutta la circolazione a Torino Porta Nuova per almeno venti minuti. Successivamente gli attivisti hanno liberato di loro spontanea volontà i binari e si sono spostati in corso Vittorio Emanuele, davanti alla stazione, dove si sono ora fermati in centro strada, bloccando la viabilità.

A Genova circa 150 attivisti hanno bloccato la circolazione in via Roma, di fronte alla Prefettura, in pieno centro. Ritmando la protesta con alcuni tamburi, hanno lanciato numerosi slogan contro il progetto di treno ad alta velocità. Tra i manifestanti c’è anche Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso durante il G8 di Genova nel 2001: “Assurdo pensare di premiare un carabiniere che ha fatto il suo dovere”, ha detto in merito all’encomio assegnato al militare che non ha replicato alle provocazioni verbali di un No Tav sulla A32. In serata, invece, tensione tra forze dell’ordine e manifestanti: la stazione di Brignole è stata chiusa dopo che un gruppo di una trentina di attivisti è riuscito a occupare un binario, dove è in sosta un treno. Inferociti i passeggeri. Tra forze dell’ordine e no tav vi sono stati brevi scontri. Il traffico ferroviario è rimasto bloccato per circa venti minuti.

Nel pomeriggio manifestazioni in tutta Italia. Un gruppo di manifestanti dei centri sociali, militanti di Rifondazione Comunista e studenti dell’Università della Calabria, ha occupato i binari della stazione ferroviaria di Paola, nel cosentino, bloccando la circolazione dei treni a cominciare da un Intercity diretto a Roma. Proprio la partenza dell’Intercity, ha chiarito uno dei manifestanti, ha fatto anticipare di un’ora la manifestazione rispetto all’orario fissato a livello nazionale. Oltre a cori e slogan, i manifestanti hanno sistemato una bandiera dei No Tav davanti alla statua di San Francesco di Paola che si trova poco lontano dallo scalo ferroviario. Il traffico ferroviario è ripreso regolarmente intorno alle 19.

Tra i primi manifestanti a radunarsi, un centinaio di attivisti a Palermo che hanno bloccato lo svincolo di via Oreto e l’ingresso all’autostrada A19 Palermo-Catania. Il traffico prosegue a rilento. “Stiamo manifestando per essere solidali – spiega Gabriella, una attivista – con i nostri compagni del nord che stanno facendo una battaglia giusta. Siamo contro le violenze della polizia e di tutte le forse dell’ordine che vogliono così sedare la lotta popolare”. Hanno esposto uno striscione che solidarizza con le popolazioni della Val di Susa e stigmatizza la “violenza di Stato”.

A Bergamo, invece, c’è stato un corteo non autorizzato di circa 40 persone, che hanno sfilato dalla circonvallazione fino al centro città, rallentando il traffico. A Porta Nuova i manifestanti si sono uniti ad altre 50 persone che stanno manifestando sempre contro la Tav in piazza Vittorio Veneto. Per circa 15 minuti i manifestanti hanno bloccato il traffico nel centro della città. La protesta è comunque sempre rimasta pacifica e ora, scortato dalle forze dell’ordine, il corteo si sta dirigendo verso la stazione, dove è annunciato lo scioglimento.

I centri sociali del nord-est, inoltre, hanno organizzato un corteo davanti alla stazione ferroviaria di Padova contro la Tav in Val di Susa. A darsi appuntamento – secondo la Digos – circa 400 giovani che si sono ritrovati nel capoluogo euganeo nel tardo pomeriggio. I manifestanti hanno esposto striscioni contro la realizzazione dell’opera, lo sperpero di denaro e la devastazione del territorio, chiedendo alle ferrovie un servizio adeguato e meno costoso per pendolari e studenti. La manifestazione ha provocato rallentamenti del traffico urbano e qualche disagio ma non sono stati segnalati problemi di ordine pubblico.

Raduno in stazione centrale per le proteste a Milano, dove circa 150 ragazzi dei centri sociali hanno tentato di avvicinarsi ai binari e sono circondati dalle forze dell’ordine. Hanno portato anche alcuni striscioni e gridano slogan come “Giù le mani dalla Val Susa” e “Via, via, la polizia”. Nessuno scontro con le forze dell’ordine e alle 19 gli attivisti hanno lasciato la stazione per dirigersi verso piazzale Loreto.

Diverso il discorso a Brescia, dove un gruppo di No Tav ha bloccato il treno regionale delle 19.39 in partenza dal secondo binario della stazione. Circa trenta persone stanno occupando le rotaie. “Venti miliardi di euro sono stati sottratti alle risorse pubbliche. Risorse che andrebbero usate per i bisogni della collettività, non per arricchire una lobby di costruttori” dicono i manifestanti. Dopo un paio di ore, i manifestanti hanno liberato i binari ed hanno formato un corteo diretto nel centro della città.

A Firenze invece c’è stato un blitz non autorizzato di manifestanti in una zona della città poco distante dalla stazione ferroviaria di Campo di Marte, dove alcune decine di No Tav hanno bloccato la circolazione, occupando la sede stradale e via degli Artisti. Ci sono code che si stanno ripercuotendo su tutta la viabilità della zona. Sul posto massiccia presenza di carabinieri, polizia, vigili urbani e anche mezzi di soccorso. Nella zona stanno affluendo altri esponenti. Manifestazione non autorizzata, inoltre, nella zona di Ponte al Pino, dove alcune decine di No Tav hanno bloccato la circolazione, occupando la sede stradale e via degli Artisti. In serata, poi, i manifestanti sono diventati oltre 300. E’ presidiato dai blindati e da agenti in assetto anti-sommossa il cantiere del sottoattraversamento Tav di Ponte al Pino. Per ora nessun manifestante si è avvicinato alla stazione di Campo di Marte.

Ad Ancona, i No Tav che hanno cercato di entrare nella stazione ferroviaria sono stati respinti da “cariche a freddo”. Lo denuncia uno dei partecipanti alla manifestazione: “Neppure il tempo di cominciare il presidio di fronte alla stazione che la polizia ci ha caricato a freddo: ci sono anche alcuni feriti”. Secondo fonti di polizia è stato posto uno sbarramento come da prassi. Ora i manifestanti sono raggruppati all’esterno della stazione con i reparti antisommossa schierati.

A Trieste, invece, un gruppo di manifestanti sta creando difficoltà al traffico nel centro della città. Dopo aver protestato in piazza Unità d’Italia, i No Tav, pur senza autorizzazione, stanno sfilando in un breve corteo non autorizzato, bloccando di tanto in tanto una strada o una piazza creando così grande disagio alla circolazione stradale. Dopo aver occupato corso Italia, il gruppo si è spostato nella vicina piazza Goldoni. A Napoli in cento hanno bloccato per alcuni minuti (circa trenta) il traffico dell’alta velocità poi in corteo hanno lasciato la stazione, seguiti a vista dagli agenti di polizia.

A Cagliari, un centinaio di attivisti in presidio davanti alla sede Rai della Sardegna, in viale Bonaria a Cagliari. Dopo un corteo non autorizzato partito in serata da piazza Repubblica, i manifestanti sardi che appoggiano la battaglia contro l’alta velocità in Val di Susa, hanno raggiunto il piazzale di fronte alla Rai scandendo slogan contro i giornalisti e le forze dell’ordine.

Da registrare, inoltre, un nuovo attacco degli hacker di Anonymous in sostegno del movimento No Tav. Dopo aver bloccato nei giorni scorsi i siti di carabinieri e polizia, oggi i pirati informatici hanno reso impossibile collegarsi ai siti di Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino. L’azione è stata rilanciata da militanti No Tav e sostenitori su twitter e altri social network.

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