Il capo dello Stato sottolinea l'utilità dell'Alta velocità Torino-Lione e invita alla calma gli oppositori. Intanto migliorano le condizioni di Abbà: "Ha gli occhi aperti ed esegue ordini semplici". Denunciati una ventina di manifestanti che erano con lui alla Baita Clarea. Il governo ribadisce la linea dura. Cota: "A breve 20 milioni di euro per le compensazioni ai residenti"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si schiera a favore della Tav e invita alla calma gli oppositori: “Rivolgo il più caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l’Italia e per l’Europa, di quell’opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili”, afferma Napolitano in un comunicato. “C’è bisogno nel paese di un clima costruttivo nel quale l’attenzione e gli sforzi si concentrino sull’impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale”. Nel comunicato, il presidente chiarisce che ”l’espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo, deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate in nome dell’opposizione al progetto Tav Torino-Lione”.
Napolitano dice no a un confronto diretto con gli amministratori della Val Susa, chiesto in occasione della sua visita a Torino prevista domani per chiudere le celebrazioni sui 150 dell’Unità d’Italia: “Non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni”.
Intanto migliorano le condizioni di Luca Abbà. L’attivista no-Tav che il 27 febbraio è caduto da un traliccio dell’alta tensione in Valle di Susa si è svegliato e mostra un “lento e costante miglioramento”, affermano i medici dell’ospedale Cto di Torino dove il giovane è ricoverato in terapia intensiva. “Il paziente è estubato da questa mattina, ha gli occhi aperti, esegue ordini semplici”, spiega Maurizio Berardino, direttore del Dipartimento di Emergenza del Cto. “Si assopisce facilmente e il suo respiro è assistito in modo non invasivo; il torpore è anche conseguenza della necessità di analgesici per le lesioni cutanee e gli esiti dell’intervento. La prognosi verrà sciolta domani se la tendenza a mantenere il respiro spontaneo verrà confermata”.
Una ventina di No Tav che erano con lui il giorno dell’incidente sono stati denunciati per l’occupazione della Baita Clarea. Il dossier delle forze dell’ordine è arrivato oggi in Procura. I militanti, che si trovavano sul posto pacificamente, sono accusati della violazione di sigilli, perché la baita era posta sotto sequestro, e di essere entrati nell’area di interesse strategico resa off limits da un’ordinanza del Cipe.
E le proteste contro la Torino-Lione proseguono anche a sud. Oggi a Palermo un gruppo di No Tav ha prima contestato il procuratore di Torino Giancarlo Caselli poi ha tentato di occupare la sede del Pd. Hanno cercato di entrare e sono stati fermati, ma hanno preso a calci e pugni la porta del locale e imbrattato il portoncino dello stabile. E durante i tafferugli è rimasto ferito a un dito il segretario provinciale del Partito democratico Enzo Di Girolamo.
Il governo, però, ribadisce la linea dura. “Rimane sempre la fermezza sul fatto che l’opera debba andare avanti ed essere conclusa”, ha affermato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri a margine della firma di un protocollo di intesa per la promozione della legalità e semplificazione nel settore edile in Emilia Romagna. La prove di forza, ha aggiunto, “non convengono a nessuno”, e sono i No Tav che “dovrebbero cominciare” con la distensione.
Ai giornalisti che le chiedevano un commento sulla definizione di “comportamento nazista” da parte dello Stato nella repressione della protesta, Cancellieri ha risposto: ”Credo, comunque, che, grazie a Dio, abbiamo in Italia una magistratura che opera molto bene. Qualsiasi azione verrà giudicata da chi dovrà giudicare e poi vediamo”. Sulla questione è intervenuto anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “Spero che prevalga il dialogo”, ha detto a margine di un convegno a Torino.
Le istituzioni piemontesi e i parlamentari eletti nella regione annunciano l’intenzione di chiedere nei prossimi giorni un incontro al presidente del Consiglio Mario Monti. La decisione è stata presa in una riunione alla Provincia di Torino alla quale hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Torino, Piero Fassino, l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, e il commissario di Governo per la Tav, Mario Virano. Quest’ultimo, dopo la relazione introduttiva, ha lasciato la riunione.
Con Monti, a Palazzo Chigi, si è già incontrato il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, che al termine ha messo sul tavolo la questioni delle compensazioni economiche per la popolazione della Val Susa: “Monti mi è sembrato convinto nel voler realizzare la linea Tav. E’ disponibile e dal prossimo Cipe, il 9 marzo, ci sarà lo sblocco dei primi 20 milioni di euro per le compensazioni”. Cota ha sottolineato che “i 20 milioni sbloccati serviranno, innanzitutto, al potenziamento della linea ferroviaria Torino-Bussoleno”, perché “la Tav è importante ma non bisogna dimenticare i pendolari che prendono il treno ogni mattina”.
VIDEO: COTA CHIEDE “COMPENSAZIONI PER IL TERRITORIO”
Secondo Cota, realizzare la Tav ”è un dovere per le future generazioni e per la Val di Susa. Non farla darebbe l’impressione di un Paese in cui non si decide nulla. A Monti ho ribadito la posizione dell’amministrazione regionale a favore della Tav e della realizzazione nel rispetto dei tempi”.