Alexey Navalny è stato arrestato questa sera assieme ad altri volti noti della protesta come Sergei Udaltsov, del Fronte di sinistra, Eduard Limonov, scrittore nazional-bolscevico, Ilya Yashin, leader di Solidarnost, Evghenia Cirikova, capo del movimento ambientalista
Il blogger Alexey Navalny, leader della nuova opposizione russa è stato arrestato durante le manifestazioni di protesta per la rielezione di Vladimir Putin. Una vittoria su cui, da subito, ci sono state forti accuse di brogli da parte dell’Osce e di Golos. Per questo migliaia di persone sono scese per le strade di Mosca. Ieri sera, dopo gli scrutini, Navalny era apparso tranquillo. “Il mondo non finisce certo oggi. Anzi, da domani scriveremo una nuova pagina di storia”. Dal suo quartier generale in zona Bolshoi, il dissidente aveva invitato la gente a protestare “ma senza violenza”. “Sarà una manifestazione pacifica -aveva precisato- . Ma se la folla andrà al Cremlino la seguiremo”. Al suo fianco c’erano anche Ksenia Sobchak, personaggio simbolo delle proteste anti-Putin, ribattezzata la Paris Hilton russa, e il campione di scacchi Garry Kasparov, da anni impegnato in una forte opposizione al Cremlino.
Oggi la piazza è esplosa all’arrivo di questo 35enne avvocato, prima, e blogger, poi, che è diventato il candidato in pectore dell’opposizione dopo i brogli delle elezioni legislative di dicembre e grazie alla sua attività di denuncia di legami illeciti tra le aziende russe e il governo. “Il potere è nostro”, ha detto davanti a migliaia di persone. “Da domani la propaganda la faremo noi. In sei mesi dimostreremo al mondo intero che il presidente è un ladro”. I sostenitori hanno risposto scandendo lo slogan “Russia senza putin”. Navalny e i compagni di protesta non hanno voluto lasciare piazza Pushkin, ma la polizia ha risposto con la forza. Oltre ad Alexey sono stati arrestati anche altri volti noti come Sergei Udaltsov, del Fronte di sinistra, Eduard Limonov, scrittore nazional-bolscevico, Ilya Yashin, leader di Solidarnost, Evghenia Cirikova, capo del movimento ambientalista della foresta di Khimki e alcune rappresentanti delle Pussy Riots, un gruppo di dissidenti al femminile.
Navalny, consacrato da internet e dai social network, ha continuato a twittare “salutando tutti” anche dal cellulare della polizia e precisando di essere stato prima in compagnia di altri attivisti e poi trasferito in un auto da solo. Secondo le ultime notizie non verrà arrestato, ma solo multato e rilasciato. Degli altri 250 fermati, e portati in una stazione di polizia non identificata, non si sa nulla. Proprio ieri, al termine della maratona elettorale Denis Bilunov, altro esponente di Solidarnost e braccio destro di Kasparov, diceva: “Nelle proteste dopo il voto ci sarà tensione, ma non violenza. Almeno speriamo che sia così. Per ora non abbiamo bisogno di proteste radicali. Il momento giusto per una vera rivoluzione deve ancora arrivare”.