Sei colpi di pistola di grosso calibro sono stati sparati lunedì pomeriggio contro l’abitazione del vice sindaco di Anzio Patrizio Placidi, del Pdl. I proiettili hanno perforato il cancello d’ingresso della villetta sul litorale romano verso le 15, quando stavano giocando all’interno del giardino i nipoti dell’amministratore del comune a sud di Roma. I carabinieri della compagnia di Anzio e del gruppo di Frascati non hanno dubbi sulla natura intimidatoria dell’attentato e in queste ore stanno indagando sui possibili moventi.
Nei mesi scorsi alcuni deputati e senatori del Pd avevano chiesto al ministro dell’Interno di verificare se vi fossero i presupposti per inviare nella città del litorale romano una commissione di accesso prefettizia per indagare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro aveva inviato una prima risposta all’amministrazione provinciale nei giorni scorsi, sostenendo che al momento non vi erano motivi, a suo avviso, per l’invio della commissione di accesso.
Nel 2005 il comune di Nettuno – confinante con Anzio – era stato sciolto dopo l’accertamento dell’infiltrazione nell’amministrazione comunale di gruppi mafiosi legati alla ‘ndrangheta.
Secondo la deposizione del collaboratore di giustizia Antonino Belnome – già condannato a Milano per alcuni omicidi di mafia – nella zona compresa tra Anzio e Nettuno sarebbe attiva una Locale della cosca Gallace Novella. Dal 2006 è in corso davanti al Tribunale di Velletri un processo contro una trentina di presunti affiliati al gruppo di ‘ndrangheta originario di Guardavalle, in provincia di Catanzaro, arrestati nel corso dell’operazione Appia condotta dal Ros di Roma. A capo del gruppo vi sarebbe – secondo la Procura distrettuale di Roma – Vincenzo Gallace, accusato dalla Dda di Milano di essere uno dei mandanti dell’omicidio di Carmelo Novella, ucciso nel 2008 in un bar a San Vittore Olona.
Il vice sindaco Patrizio Placidi – che ha assicurato di non aver mai ricevuto nessuna minaccia – ha la delicata delega alla gestione dei rifiuti. Fino allo scorso agosto la città di Anzio utilizzava la discarica di Borgo Montello, gestita dalla società Ecoambiente, oggi indagata dalla Procura di Latina per aver contaminato le acque di falda. Nella zona tra Anzio e Nettuno la gestione dei rifiuti è sempre stata considerata estremamente problematica, con cambi di gestione e situazioni di emergenze vissute negli anni passati.
Il giorno precedente l’attentato si era svolto ad Anzio un convegno organizzato dai partiti della sinistra sulla legalità e sulla presenza delle mafie.